La trattativa per il contratto dei metalmeccanici per il triennio 2024-2027 inizia in salita, con richieste e risposte contrastanti tra le parti coinvolte. Al centro del dibattito, l’incremento economico e la riduzione dell’orario di lavoro, due temi cruciali dibattuti dalle associazioni sindacali e datoriali.
Federmeccanica, rappresentante di Confindustria, esprime le proprie perplessità riguardo alle richieste avanzate dai sindacati. Secondo l’associazione, non ci sono le condizioni per concedere aumenti salariali significativi, in quanto negli ultimi anni sono già stati riconosciuti adeguamenti consistenti alla luce dell’inflazione. Questo, unito al riconoscimento di benefit flessibili, porta Federmeccanica a ritenere che le richieste sindacali siano eccessive e non sostenibili per le imprese del settore.
Nel dettaglio, Federmeccanica sottolinea come gli adeguamenti salariali già previsti dal contratto nazionale abbiano determinato un aumento significativo dei minimi tabellari nel corso degli anni. Inoltre, l’associazione fa riferimento ai flexible benefits riconosciuti ai dipendenti, sottolineando che non sarebbe sostenibile aumentarne l’importo come richiesto dai sindacati. Questa situazione, unita alla questione della riduzione dell’orario di lavoro e alla gestione dei permessi retribuiti annuali, evidenzia le divergenze tra le parti e le sfide da affrontare nella trattativa in corso.