Nei giorni scorsi, il Comune di Barano d’Ischia, situato sull’isola di Ischia nella provincia di Napoli, è tornato al centro dell’attenzione per i controlli intensificati da parte delle forze dell’ordine riguardo l’attività venatoria. Grazie all’impegno degli agenti del Gruppo Carabinieri Forestale di Napoli e del Nucleo CC Forestale di Casamicciola Terme, è stata messa in luce la presenza di pratiche illegali legate alla caccia, avviando una serie di operazioni finalizzate a garantire la legalità e la tutela ambientale.
I controlli intensificati nell’area di Barano d’Ischia
Nell’agro di Barano d’Ischia, in particolare nella località Montagnone, sono stati segnalati alcuni individui impegnati in battute di caccia prive del necessario porto d’armi. I militari hanno dunque avviato un’attività di monitoraggio, installando dispositivi di videosorveglianza per raccogliere prove di comportamenti illegali. Queste misure precauzionali hanno portato alla scoperta di due uomini, fratelli di 54 e 59 anni, intenti nella loro attività venatoria insieme a un cane da caccia. L’operazione dimostra come la vigilanza continua e approfondita dei carabinieri possa contribuire a contenere l’illegalità nelle pratiche venatorie, un tema sempre più rilevante nel contesto della protezione della fauna locale.
Le scoperte choc: un arsenale illegale
I controlli si sono intensificati fino a culminare in un intervento che ha visto coinvolti sia la componente terrestre che quella cinofila del nucleo forestale. Gli agenti hanno effettuato una perquisizione domiciliare presso l’abitazione dei due soggetti, sulla base delle evidenze raccolte. L’esito dell’operazione è stato sorprendente: sono stati rinvenuti e sequestrati ben 1368 cartucce di vari calibri, 138 trappole metalliche di tipo sequestrato, cinque contenitori dedicati alla polvere da sparo, un bilancino per pesare quest’ultima e persino una pressa manuale. Questi strumenti non solo indicano l’attività di caccia illegale in corso, ma rivelano un’organizzazione problematica che fabbricava e commerciava munizioni senza alcuna autorizzazione, mettendo in discussione la sicurezza pubblica e il rispetto della legge.
Le ripercussioni legali sui due fratelli
Dopo il rinvenimento dell’arsenale e della munizioneria, è emerso che i due individui risultavano già colpiti da provvedimenti di divieto di detenzione di armi e munizioni. Le autorità competenti hanno quindi seguito le procedure necessarie per deferire i fratelli alla giustizia per detenzione illegale di munizioni e produzione abusiva delle stesse. Questo passaggio segna un’importante vittoria per le forze dell’ordine, sottolineando l’importanza di mantenere un monitoraggio continuo di attività che possono compromettere non solo l’ambiente, ma anche la sicurezza dei cittadini.
Schema sintetico delle attività di sequestro
Di seguito, un riepilogo degli oggetti sequestrati durante l’operazione:
- Nr. 1368 cartucce di vario calibro
- Nr. 138 trappole metalliche tipo sep
- Nr. 5 contenitori di polvere da sparo
- Nr. 1 bilancino per pesare la polvere
- Nr. 1 pressa manuale
Con questo intervento, il comando dei Carabinieri Forestale non solo ha colpito un’attività illegale, ma ha anche rimarcato l’impegno continuo nella salvaguardia ambientale e nel rispetto delle normative vigenti riguardanti la caccia e l’uso delle armi. Questo sforzo va nella direzione di creare una maggiore consapevolezza sull’importanza di pratiche venatorie etiche e responsabilità civile.