Una marcia silenziosa ha avuto luogo ad Ercolano, in provincia di Napoli, per commemorare le vittime dell’esplosione avvenuta il 18 novembre in una fabbrica di fuochi d’artificio illegali. Il corteo ha avuto luogo il 23 novembre e ha visto la partecipazione di familiari, amici e cittadini che hanno chiesto giustizia per Sara e Aurora Esposito e Samuel Tafciu, i giovani tragicamente periti nella devastante esplosione. L’evento ha suscitato forte commozione e ha riportato alla luce la questione della sicurezza sul lavoro e della legalità nelle attività produttive.
Un evento tragico e le indagini in corso
L’incidente che ha segato la vita dei tre giovani è avvenuto in un laboratorio situato in contrada Patacca ad Ercolano. Le vittime – le sorelle Esposito, entrambe di 26 anni, e il 18enne Tafciu – erano coinvolte in attività di produzione di fuochi d’artificio che si svolgevano in condizioni estremamente rischiose e illecite. Il proprietario della struttura, Pasquale Punzo, è attualmente sottoposto a indagini per omicidio colposo plurimo e disastro colposo.
Secondo le testimonianze raccolte, Samuel Tafciu avrebbe iniziato il suo lavoro proprio quel giorno, mentre i familiari delle sorelle Esposito hanno affermato che le giovani lavoravano presso il laboratorio da settimane, guadagnando 25 euro al giorno in attività non regolamentate. Queste dichiarazioni hanno sollevato ulteriori interrogativi riguardo all’operato del laboratorio e alle condizioni di lavoro cui erano sottoposti i giovani, evidenziando l’urgenza di una regolamentazione più severa nel settore.
Un corteo per chiedere giustizia
Il corteo ha visto protagonisti non solo i familiari delle vittime, ma anche rappresentanti della comunità locale e figure politiche, come il deputato Francesco Emilio Borrelli. In testa alla manifestazione un grande striscione recitava “Giustizia per Samuel, Sara e Aurora”. Durante il tragitto verso il luogo dell’esplosione, i partecipanti hanno espresso le loro richieste di giustizia, invitando le autorità a trovare e punire i responsabili di questo atroce evento.
Il deputato Borrelli ha evidenziato un clima di tensione tra i familiari delle vittime e i residenti del posto, alcuni dei quali non avevano mai denunciato l’esistenza della fabbrica abusiva, giustificando il loro silenzio con la convinzione che si trattasse di un’attività di produzione di detersivi. Egli ha sottolineato l’importanza di evitare qualsiasi forma di omertà o distorsione della verità riguardo a quanto accaduto.
Le richieste per un’inchiesta esaustiva
Nel corso della marcia, l’attenzione si è focalizzata sulle responsabilità legate all’esplosione. Le richieste per un’inchiesta approfondita e per sanzioni severe verso i responsabili sono state chiare e forti. Borrelli ha dichiarato: “Sara, Aurora e Samuel meritano giustizia per una morte tanto atroce quanto evitabile. È fondamentale che le cause dell’esplosione vengano chiarite in modo inequivocabile e che coloro che hanno favorito questa situazione siano puniti senza pietà .” L’appello è mirato a far emergere non solo i colpevoli diretti, ma anche tutte le figure che hanno contribuito a creare le condizioni in cui si è verificato il tragico evento.
Il caso ha acceso un dibattito più ampio sull’approccio alla sicurezza sul lavoro e sull’importanza di combattere le attività illecite che mettono a rischio la vita dei giovani. La comunità di Ercolano, attraverso questa marcia, ha dimostrato di essere unita nella ricerca di giustizia e di un futuro in cui eventi simili non si ripetano mai più.