Le uova sono un alimento importante per la salute e l’equilibrio del nostro corpo: vediamo cosa succede se ne mangiamo di più al mese.
Che sia onnivora o vegetariana, la nostra alimentazione quotidiana non può escludere un elemento nutritivo fondamentale per la longevità dei nostri tessuti e organi, ovvero le proteine.
Assieme a glucidi e lipidi, esse fanno parte di quei macronutrienti necessari alla nostra sopravvivenza: consentono, come anticipato, la crescita e il rinnovamento dei tessuti; facilitano la digestione e lo sviluppo delle difese immunitarie nonché, specialmente, il trasporto dell’ossigeno nel sangue.
Le proteine sono contenute in un’ampia gamma di alimenti: carne, pesce, derivati, legumi e in prodotti vegani come soia e seitan. Ma l’alimento più noto per avere una grande quantità di questi macronutrienti sono le uova, gustabili sia a colazione che nei pasti principali.
Generalmente si consigliava di mangiarne due a settimana. Ma cosa succede se se ne mangiano decisamente di più al mese?
Il parere dell’OMS su quante uova mangiare in media
Innanzitutto, è importante sapere che le uova contengono vitamine del gruppo B, vitamina D, minerali quali ferro e zinco. Rappresentano una fonte di energia e nutrimento versatile e che può essere consumata in vari momenti della giornata e in svariati modi. Oltre a ciò, la buona qualità del suo colesterolo (ogni uovo ne contiene circa 186 mg) ha spinto i ricercatori a rimettere in discussione vecchie convinzioni sugli effetti generali del colesterolo alimentare.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il consumo massimo raccomandato di uova è di circa otto alla settimana; un limite fissato sulla base del potenziale impatto sulla salute del cuore. Tuttavia, queste linee guida sono state recentemente contestate da uno studente di medicina di Harvard.
Il caso Norwitz: una sfida alla scienza
Nick Norwitz, studente della facoltà di medicina di Harvard, ha deciso di testare e contestare personalmente i limiti delle raccomandazioni OMS. Consumando 720 uova in un solo mese, si è osservato che i suoi livelli di colesterolo LDL sono calati del 18%. Con questo esperimento, Norwitz è riuscito a mettere in dubbio la correlazione tra colesterolo alimentare e quello sanguigno, nonché l’effettivo impatto negativo su quest’ultimo.
Oltre a ciò, Norwitz ha aggiunto che accompagnare le uova ai carboidrati nella sua dieta ha maggiormente contribuito a questa riduzione del colesterolo LDL. Questo risultato apre nuove domande sulla complessa relazione tra colesterolo alimentare e altri nutrienti, facendoci intendere che il consumo di uova in combinazione con altri alimenti potrebbe avere effetti diversi rispetto al loro consumo isolato; indi per cui bisogna valutare la dieta di ciascuno nel suo complesso, piuttosto che concentrarsi solo su singoli alimenti. Non resta dunque che attendere ulteriori sviluppi di studio da parte della scienza nutrizionale.