Costanzo Jannotti Pecci, presidente di Confindustria Napoli, condivide la sua visione per il 2024, definendolo un anno da ricordare per il Mezzogiorno. Secondo lui, il Sud ha vissuto un progresso significativo, con indicatori economici in crescita e l’export in ascesa nonostante le difficoltà legate all’industria automobilistica. Jannotti Pecci sottolinea l’importanza di mantenere questo slancio, evidenziando la necessità di colmare il divario economico tra Nord e Sud per il bene dell’intero paese.
Sguardo sul Pil e sull’export del Sud
Jannotti Pecci inizia il suo intervento affermando che il 2024 verrà ricordato come un anno sostanzialmente positivo per Napoli e per la Campania. Le statistiche mostrano che il Pil delle regioni meridionali ha registrato una crescita superiore alla media nazionale, indicando un segnale di ripresa per l’economia locale. “L’export ha continuato la sua corsa, risentendo di un rallentamento solo a causa della crisi che ha investito il settore automotive,” spiega il leader degli industriali partenopei. Questa ripresa economica, secondo Jannotti Pecci, deve essere consolidata, poiché è fondamentale ridurre il gap con il Centro-Nord. “Il Mezzogiorno ha bisogno di un supporto continuo per garantire un sviluppo duraturo,” aggiunge, enfatizzando che questa crescita non è solo fondamentale per il Sud, ma per l’intera nazione.
Critiche sull’autonomia e il futuro del Titolo V
Parlando di autonomia, Jannotti Pecci non nasconde il suo scetticismo riguardo alla legge approvata dal Parlamento nel giugno scorso. Dopo la pronuncia della Corte Costituzionale che impone una revisione della legge, il presidente di Confindustria Napoli ribadisce la necessità di un intervento legislativo correttivo. “Le esperienze delle Regioni hanno portato a un notevole incremento del debito pubblico. È ora di rivedere la riforma del Titolo V, che ha creato more incertezze,” afferma. Secondo lui, c’è bisogno di una legge ordinaria che possa modificare le problematiche esistenti, considerando che materie cruciali, come l’energia, dovrebbero essere gestite a livello europeo piuttosto che territoriale.
Zes e decontribuzione: opportunità per il Sud
La Zona Economica Speciale suscita un interesse particolare da parte di Jannotti Pecci. “Dopo una fase iniziale di rodaggio, le autorizzazioni per gli investimenti sono aumentate, ma è fondamentale valutare se questa crescita sarà duratura,” afferma. La nuova decontribuzione per il Mezzogiorno potrebbe rivelarsi un passo positivo, a patto che venga applicata a tutte le imprese e accompagnata da misure compensative. “Non possiamo permettere che l’ineguaglianza di opportunità continui. È cruciale che si favorisca un ambiente di investimenti e crescita,” sottolinea, rimarcando così che qualsiasi impedimento al progresso sarebbe controproducente.
La delega al Sud e le aspettative per Giorgia Meloni
La nomina di Raffaele Fitto in Europa ha portato alla Presidenza del Consiglio, Giorgia Meloni, la delega al Sud, un chiaro segnale del suo impegno verso il Mezzogiorno. “La Meloni ha mostrato determinazione nel gestire le risorse destinate al Sud e il fatto di chiedere rendicontazione a Regioni e amministrazioni è sinonimo di serietà,” afferma Jannotti Pecci. Sottolinea che sta a tutti noi osservare i risultati concreti di queste azioni. Se Meloni riuscirà a dedicare tempo e risorse al Meridione, questo potrà segnare una fase cruciale per lo sviluppo di queste aree.
Gaetano Manfredi e il suo duplice ruolo al vertice dell’Anci
Riguardo alla recente nomina di Gaetano Manfredi alla presidenza dell’Anci nazionale, Jannotti Pecci esprime fiducia nelle sue capacità di gestire due ruoli complessi. “Manfredi ha restituito credibilità a Napoli e sono certo che ha ponderato questa scelta,” afferma. Tuttavia, evidenzia che la gestione di Napoli richiederà un impegno straordinario, ed è fondamentale che il suo nuovo titolo non comprometta l’operato della città. La collaborazione tra le istituzioni locali e le forze produttive è chiave in questo momento cruciale per il Sud.
Il ruolo delle associazioni e la preparazione al futuro
Infine, l’attenzione si sposta all’Unione Industriali di Napoli, che con orgoglio ha visto crescere il numero dei suoi associati e ampliato i servizi offerti. “La nostra associazione è in salute e sta dimostrando un forte rinnovamento. Il 2025 segnerà Napoli come Capitale della Cultura d’impresa, un’opportunità unica per la città,” conclude Jannotti Pecci. Questo è un passo importante per stimolare un dialogo costante tra le istituzioni e le aziende. Un futuro promettente per Napoli e il Sud, dove le sfide si accompagnano a grandi opportunità di sviluppo.