Flavio Briatore ha inaugurato ieri “Crazy Pizza” su Lungomare di Napoli, un evento che ha attirato attenzione per le controversie che hanno preceduto l’apertura. La scelta di un format differente rispetto alla tradizionale pizzeria napoletana e i prezzi elevati del menu hanno fatto discutere, ma nonostante ciò, il locale ha registrato un impressionante sold out fino a ottobre. Scopriamo i dettagli di questo nuovo hotspot della gastronomia partenopea.
Problematiche e polemiche precedenti all’apertura
Il formato innovativo e i prezzi del menu
L’apertura di “Crazy Pizza” ha suscitato un acceso dibattito nella comunità gastronomica napoletana, in quanto il nuovo locale di Briatore si discosta nettamente dalla tradizione culinaria locale. Tra le criticità più discusse ci sono il tipo di pizza proposta, che include una versione “senza lievito”, e i prezzi non proprio accessibili: la margherita è venduta a 17 euro, mentre le specialità più ricercate arrivano a costare fino a 65 euro. Queste scelte hanno sollevato interrogativi sulla sostenibilità della proposta commerciale in una città dove la pizza è un’istituzione e la qualità non è mai stata a compromesso.
Nonostante le polemiche, Briatore sembra avere una visione chiara: puntare su un’esperienza di ristorazione complessiva piuttosto che su un tradizionale pasto domestico. Il locale è concepito come uno spazio di intrattenimento, dove mangiare una pizza diventa l’occasione per una serata all’insegna del divertimento, il che potrebbe attrarre un pubblico più giovane e alla ricerca di esperienze diverse.
La curiosità del pubblico napoletano
La reazione del pubblico non si è fatta attendere: le prenotazioni per il locale hanno raggiunto il sold out fino a ottobre, a testimonianza di una curiosità che va oltre le polemiche. Questo trend suggerisce che, nonostante le critiche, l’interesse per il nuovo format di Briatore ha catturato l’attenzione del pubblico, pronto a cimentarsi con una proposta alternativa nel panorama gastronomico di Napoli. Mentre i napoletani si chiedono cosa significhi davvero una pizza “senza lievito”, il locale si prepara a farsi conoscere in uno dei lungomari più emblematici d’Italia.
L’incontro tra Briatore e Gino Sorbillo
Un gesto simbolico di benvenuto
Durante la serata di inaugurazione, Flavio Briatore è stato accolto da Gino Sorbillo, uno dei maestri pizzaioli più apprezzati della città. Sorbillo ha regalato a Briatore un corno portafortuna, un gesto simbolico che intendeva salutare l’imprenditore nel modo migliore. La presenza di Sorbillo, simbolo della tradizione napoletana, in un evento tanto discusso, rappresenta un tentativo di armonizzare la nuova proposta con le radici culinarie della città.
Sebbene la dichiarazione di Briatore di preferire la pizza romana a quella napoletana avesse in precedenza sollevato polemiche, la serata si è svolta all’insegna dell’allegria, suggerendo che la tensione potesse finalmente smorzarsi. Entrambi i personaggi hanno dimostrato attraverso i loro gesti che, nonostante le differenze, ci sia spazio per la collaborazione e l’apprendimento reciproco.
Le parole di Briatore
Intervistato dai giornalisti durante l’inaugurazione, Briatore ha tentato di attenuare le critiche, affermando: “Chi vuol venire viene, chi non vuol venire, non viene. Non comprendo tutte queste polemiche che ci sono state. Rispetto assolutamente tutti.” Questa dichiarazione sembra enfatizzare un atteggiamento aperto e desideroso di integrazione, facendo comprendere che Briatore intende onorare, piuttosto che trascurare, la cultura gastronomica partenopea.
La serata di inaugurazione non è stata solo una riflessione sul nuovo locale, ma un’occasione per riallacciare legami e creare ponti tra tradizione e innovazione nel panorama culinario di Napoli.