A Napoli, la situazione di violenza nei confronti del personale sanitario continua a destare preoccupazione. Recenti eventi hanno messo in luce non solo l’intolleranza da parte di alcune famiglie in contesto di emergenza, ma anche l’insufficiente risposta delle istituzioni. L’associazione Nessuno tocchi Ippocrate ha documentato tre aggressioni in un breve lasso di tempo, evidenziando la gravità della situazione.
Venerdì scorso, un episodio allarmante ha avuto luogo nel pronto soccorso di Villa Betania. Una famiglia è giunta in ambulanza con urgenza, ma l’infermiere che ha tentato di assistete la paziente è stato immediatamente aggredito dalle figlie della donna. Lo scenario è degenerato in pochi istanti: le giovani hanno non solo spintonato il professionista, ma hanno minacciato anche altri presenti. La situazione si è fatta ulteriormente critica quando una delle donne ha simulato uno svenimento, spingendo un uomo a sfondare la porta del pronto soccorso per chiedere aiuto per lei. È un segnale allarmante di come la tensione possa generare atti di violenza in ambienti già sotto stress.
La giornata seguente, intorno a mezzogiorno, un individuo si è recato presso il distretto Asl di Piazza Nazionale con l’intento di richiedere assistenza per una questione di mobilità internazionale. Dopo una negativa risposta da parte degli operatori, a causa di documentazione incompleta, l’uomo ha iniziato a creare caos, aggredendo verbalmente il personale presente. Non soddisfatto, ha fatto ritorno poco dopo con una bottiglia di benzina, spargendo il liquido infiammabile all’interno della struttura. Un intervento tempestivo da parte della guardia giurata ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente. Il centro di assistenza ha sospeso le attività per garantire la sicurezza di pazienti e lavoratori.
Nel pomeriggio dello stesso giorno, presso il pronto soccorso del CTO di Napoli, si è registrato un altro episodio di violenza. Una donna, già assegnata al codice verde per dolori alla testa, dopo aver atteso il suo turno ha reagito con aggressività, schiaffeggiando un’infermiera. Anche l’arrivo dei Carabinieri non è riuscito a placare la sua furia, continuando a minacciare il personale e altri pazienti. Questi eventi pongono un’illuminante problematica sulla sicurezza dei lavoratori in un settore già colpito da stress e inefficienze.
Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi Sinistra, ha dichiarato che la violenza contro il personale sanitario è un problema sottovalutato dal governo. Già in precedenti occasioni, Borrelli e altri membri del governo avevano sollevato la questione. In particolare, ha enfatizzato l’urgenza di introdurre misure che garantiscano una protezione adeguata a medici, infermieri e guardie giurate, sottolineando l’importanza della procedibilità d’ufficio per reati di questo tipo.
Borrelli ha inoltre denunciato come le aggressioni siano in parte il risultato di un sistema sanitario pubblico in crisi, pesantemente colpito da un continuo processo di definanziamento. La riduzione delle risorse ha costretto i cittadini a rivolgersi ai pronto soccorso per questioni che potrebbero essere gestite nella sanità di prossimità, aumentando così le tensioni e le aspettative nei momenti di emergenza.
In un contesto così complesso, si richiede un intervento tempestivo e incisivo da parte del governo per garantire la sicurezza di chi opera in un settore fondamentale per la salute pubblica. Le richieste di Borrelli mirano non solo a proteggere il personale sanitario, ma anche a salvaguardare la qualità delle cure fornite ai cittadini.