La sicurezza del personale sanitario continua a essere minacciata nei pronto soccorso, come dimostra l’ennesimo episodio di violenza che si è verificato all’ospedale Evangelico Betania di Napoli. Nella notte scorsa, un uomo in stato di alterazione ha aggredito un infermiere e successivamente una guardia giurata. Questi eventi sollevano preoccupazioni non solo per la sicurezza degli operatori sanitari, ma anche per il benessere dei pazienti. Il direttore generale della struttura, Vincenzo Bottino, ha descritto la situazione come insostenibile, sottolineando l’urgenza di misure più forti per garantire la sicurezza all’interno dell’ospedale.
L’incidente è avvenuto mentre l’aggressore aspettava di essere visitato. A quanto riportato dai funzionari dell’ospedale, l’uomo, sotto l’influenza di sostanze alcoliche e stupefacenti, ha attaccato violentemente un infermiere dell’area emergenze, infliggendo gravi lesioni. Nonostante l’intervento tempestivo della guardia giurata, anche quest’ultimo ha subito un’aggressione. Entrambi i feriti sono stati successivamente curati e dimessi con una prognosi di venti giorni. L’ospedale ha confermato che è stata presentata una denuncia formale. Questi eventi non sono isolati; dall’inizio dell’anno corrente, il personale dell’ospedale ha subito oltre quindici atti di violenza.
Il direttore generale Bottino ha dichiarato con fermezza che la situazione è diventata insostenibile: “Siamo in uno stato di guerra, ora basta.” Ha inoltre evidenziato l’assoluta necessità di dover dotare il pronto soccorso di porte blindate per proteggere i lavoratori dagli attacchi e ha sottolineato come la mancata attuazione di politiche di sicurezza adeguate renda questi atti violenti una costante. La preoccupazione tra il personale è tale che molti hanno espresso la volontà di essere trasferiti in reparti ritenuti meno vulnerabili.
Il clima di paura e insicurezza ha generato un grave allarmismo tra i membri del personale sanitario, come sottolineato dalla presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Napoli, Teresa Rea. In una dichiarazione, Rea ha evidenziato come ogni giorno ci si trovi a fare i conti con aggressioni e violenze che colpiscono professionisti impegnati in condizioni di lavoro già sfidanti. L’infermiere aggredito, identificato come Cino Simone, ha ricevuto cure immediate e dovrà sottoporsi a controlli aggiuntivi, dato il rischio di complicazioni.
Bottino ha insistito sulla necessità di un intervento immediato da parte delle autorità competenti. Dopo l’incidente, ha richiesto un incontro urgente con il prefetto di Napoli, Michele Di Bari, per discutere della creazione di un drappello di pubblica sicurezza dedicato all’ospedale. Le istituzioni sono chiamate a intervenire, affinché episodi come quello accaduto non diventino la norma nelle strutture sanitarie.
L’aumento delle aggressioni nei pronto soccorso rappresenta non solo un problema di ordine pubblico, ma pone in evidenza una fallacia sistemica nel riconoscere e affrontare il disagio dei pazienti in situazioni di emergenza. La vulnerabilità del personale sanitario, che quotidianamente opera in contesti difficili e spesso ad alto rischio, è un aspetto che deve essere garantito e protetto.
La richiesta di azioni più incisive è fondamentale per garantire che i medici e gli infermieri possano svolgere il loro lavoro in un ambiente sicuro. È essenziale promuovere politiche che garantiscano non solo la sicurezza fisica, ma anche il benessere mentale del personale, creando un clima di fiducia tra operatori, pazienti e istituzioni. Se non viene data la giusta priorità alla protezione del personale sanitario, sarà difficile mantenere gli standard di cura e assistenza che la comunità si aspetta e merita.