Crescita degli affitti brevi a Napoli: oltre 10mila annunci su Airbnb e i costi quartiere per quartiere

La città di Napoli si trova ad affrontare una crescente ondata di affitti brevi, con oltre 10.000 annunci rilevati da Airbnb. Questi dati, forniti dal progetto indipendente “Inside Airbnb”, evidenziano come la sharing economy abbia un impatto significativo sulla vivibilità delle metropoli. L’analisi rivela anche una sovrabbondanza di affitti a breve termine, che spesso contribuiscono alla turistificazione di quartieri tradizionalmente residenziali, rendendo sempre più difficile per i residenti trovare soluzioni abitative accessibili.

L’analisi degli affitti brevi a Napoli

Secondo le statistiche indicate da Inside Airbnb, Napoli presenta attualmente un totale di 10.760 affitti brevi, di cui il 66,5% sono intere abitazioni destinate ai turisti. In particolare, 7.155 annunci riguardano interi appartamenti, mentre 3.415 sono relativi a stanze private. I dati rivelano anche una serie di statistiche sulle prenotazioni medie, con ogni casa vacanza che registra un’occupazione di circa 166 notti all’anno e un prezzo medio di 97 euro a notte, portando a un reddito annuale stimato di 15.724 euro per proprietario.

Questa situazione non è uniforme in tutta la città. Alcuni quartieri, come San Lorenzo, registrano un numero elevato di affitti brevi, mentre altri ne presentano pochissimi. In un contesto di crescente pressione turistica, è fondamentale comprendere meglio queste dinamiche per valutare gli effetti a lungo termine sulla comunità locale e sulla disponibilità di alloggi per i residenti.

Quartieri con il maggior numero di affitti brevi

San Lorenzo si distingue come il quartiere con il numero più elevato di affitti brevi, con 1.963 inserzioni. I dati mostrano che questo quartiere ha una media di 178 notti prenotate per ogni appartamento, con un prezzo medio di 89 euro e un reddito annuale di 15.568 euro. Altri quartieri seguono da vicino: Pendino con 1.032 affitti brevi e una media di 177 notti prenotate a un prezzo medio di 95 euro, e San Ferdinando con 974 annunci e una media di 169 notti prenotate al costo di 122 euro a notte.

Questi numeri suggeriscono che, mentre i proprietari di case vacanza in quartieri come San Lorenzo stanno beneficiando notevolmente dell’afflusso turistico, altri quartieri come Scampia presentano una realtà drasticamente diversa, con solo tre affitti brevi e una citazione della media di notti prenotate che si attesta a 36, suggerendo una mancanza di attrattiva per i turisti.

L’impatto della turistificazione sui residenti

L’emergere degli affitti brevi a Napoli ha sollevato preoccupazioni circa il futuro della comunità locale. I residenti si trovano ad affrontare una crescente difficoltà nell’accesso a alloggi a prezzi ragionevoli. I dati sulle locazioni non turistiche mostrano anch’essi un aumento dei prezzi, che ha reso sempre più complesso per le famiglie trovare case in affitto.

Secondo uno studio condotto da Maiora Solutions, i canoni di affitto per i monolocali sono aumentati del 23% rispetto all’anno scorso, con un costo medio che ha raggiunto i 739 euro. Anche i trilocali e le stanze singole mostrano aumenti significativi dei canoni, rispettivamente del 16% e del 12%. Questo trend di crescita dei prezzi è preoccupante dato che riduce le possibilità per le famiglie di trovare alloggi adeguati.

Codici identificativi nazionali e normative

Per garantire una maggior trasparenza e regolamentazione nel settore degli affitti brevi, il Ministero del Turismo ha rilasciato nel corso degli ultimi mesi i Codici Identificativi Nazionali per la provincia di Napoli, ammontanti a un numero totale di 9.018. Questi codici sono obbligatori per la pubblicazione e l’esposizione di annunci e strutture affittabili. Viene quindi richiesta una maggiore responsabilità da parte dei gestori di queste strutture per garantire che il fenomeno degli affitti brevi non comprometta la qualità della vita nella città.

L’effetto combinato di un ritmo crescente di affitti brevi e degli aumenti dei costi delle abitazioni tradizionali segnala la necessità di una concertazione tra le parti interessate, inclusi enti locali, proprietari di immobili e cittadini, per affrontare le sfide della tempestiva e sostenibile gestione di questa nuova direzione nel panorama immobiliare di Napoli.

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Filippo Grimaldi