L’export del settore orafo italiano ha registrato un incredibile aumento nei primi nove mesi del 2024, raggiungendo un valore di 10,8 miliardi di euro, quasi equivalente all’intero fatturato del 2023. Nonostante un calo del mercato statunitense del 9%, questo risultato riflette la resilienza delle imprese italiane. Il Presidente dell’ICE, Matteo Zoppas, ha sottolineato questo successo nel suo discorso di apertura della fiera Vicenzaoro, evidenziando il ruolo cruciale di queste aziende come simboli del Made in Italy nel panorama internazionale.
Nel corso dell’anno, l’Italia ha fatto registrare significativi progressi nel ranking degli esportatori mondiali, passando dal sesto al quarto posto, superando altre nazioni conosciute. Attualmente, l’Italia è battuta soltanto da India, Cina e Hong Kong. Questo traguardo è sostenuto dall’alto valore unitario dei prodotti e dal design di lusso che caratterizzano il settore. Questi elementi distintivi rappresentano un vantaggio competitivo fondamentale per le aziende italiane, che si trovano così a competere non solo in termini di prezzo ma anche di qualità e innovazione.
In questo contesto, Vicenzaoro si conferma come il palcoscenico ideale per esibire l’eccellenza italiana. La manifestazione, supportata dall’ICE, ha richiamato oltre 500 buyer qualificati, fornendo opportunità strategiche per le aziende italiane di espandere la loro presenza sui mercati globali. L’evento ha non solo attratto acquirenti ma ha anche visto la partecipazione di oltre 30 influencer e blogger provenienti da diverse parti del mondo, tra cui India, Cina, Stati Uniti e Australia. Questa attenzione mediatica va a favore della promozione e della valorizzazione del nostro settore orafo.
Dietro a questi risultati c’è un intenso lavoro di sinergia tra diversi attori del sistema economico italiano. L’ICE, insieme ad altre entità come Sace, Simest, Cdp e i Ministeri come il Mimit e il Maeci, sta collaborando attivamente per sostenere la crescita del comparto orafo. Questa stretta integrazione tra pubblico e privato è fondamentale per affrontare le sfide e massimizzare le opportunità di mercato, specialmente in un contesto economico globalizzato ed in continua evoluzione.
Tuttavia, il panorama internazionale presenta anche delle sfide, come le barriere tariffarie e non tariffarie che devono essere gestite con attenzione. Negli ultimi dieci anni, dal 2014 al 2024, il numero di misure protezionistiche a livello globale è aumentato in modo esponenziale, passando da 380 a 2.800. Questo trend rappresenta una preoccupazione per il settore export, in particolare verso mercati strategici come quello statunitense. Con l’arrivo di una nuova presidenza negli Stati Uniti, ci si attende un possibile aumento della domanda per i prodotti italiani, rendendo ancor più necessaria una strategia volta a evitare l’introduzione di ulteriori ostacoli.
Il Presidente dell’ICE, Matteo Zoppas, ha evidenziato l’importanza di monitorare lo sviluppo delle politiche commerciali e delle relazioni bilaterali con gli Stati Uniti. Pur essendo fiducioso nella capacità di dialogo e cooperazione, è fondamentale rimanere vigili riguardo agli sviluppi futuri. Gli annunci fatti durante la campagna elettorale americana pongono interrogativi riguardo a possibili nuovi dazi, e l’Italia spera in un approccio costruttivo che eviti misure restrittive. La competenza nelle questioni commerciali, sebbene nazionale, mantiene una forte connessione con le politiche europee, il che implica un’ulteriore complessità nelle trattative e nelle strategie da adottare.
Tutti questi aspetti sono essenziali per garantire una crescita sostenibile del nostro export orafo e per consolidare il nostro ruolo nel panorama globale. La sfida sarà quella di rimanere competitivi e aperti a nuovi mercati, mantenendo nel contempo l’identità e i valori che rendono i prodotti italiani così ricercati nel mondo.