Nel 2023, la crescita economica nel Mezzogiorno e nel Nord-Ovest è stata più intensa rispetto agli anni precedenti. L’Istat ha confermato che il PIL è aumentato, rispettivamente, dell’1,3% e dell’1%. Al contrario, nel Nord-Est e nel Centro, le dinamiche sono state più contenute con incrementi dell’0,8% e dello 0,5%. In generale, la media nazionale si è attestata all’1,9%, con il Mezzogiorno che ha registrato il maggiore aumento degli occupati del 2,5%.
Il Mezzogiorno si è confermato come il motore trainante dell’economia italiana nel 2023, con il settore delle costruzioni che ha registrato una crescita del valore aggiunto del 4,6%. Anche i servizi finanziari, immobiliari e professionali, il commercio, i trasporti e le telecomunicazioni, insieme agli altri servizi, hanno contribuito positivamente alla crescita economica del Sud. Solo l’agricoltura ha visto una flessione del valore aggiunto del 3,2%.
Anche nel Nord-Ovest, nel Nord-Est e nel Centro del Paese si sono osservate dinamiche simili. Il settore delle costruzioni è stato il traino della crescita economica, registrando incrementi significativi. L’agricoltura nel Nord-Ovest è stata l’unica a mostrare un aumento del valore aggiunto del 6,3%. Anche i settori dei servizi finanziari, immobiliari e professionali, il commercio e i trasporti hanno registrato crescite superiori alla media nazionale. Solo il settore dell’industria in senso stretto ha visto una contrazione, seppur contenuta.
A livello nazionale, il settore più dinamico in termini di occupazione è stato quello del commercio, dei trasporti e delle telecomunicazioni, con il Nord-Est che ha registrato il picco massimo del 4,4%. Anche i servizi finanziari, immobiliari e professionali hanno avuto una crescita elevata, soprattutto nel Mezzogiorno. L’occupazione nel settore dell’industria nel Mezzogiorno è cresciuta del 3,3%, superando la media nazionale. Al contrario, l’occupazione in agricoltura è diminuita nel Nord, con cali significativi nel Nord-Ovest e nel Nord-Est.