Il Rapporto Svimez 2024 ha rivelato dinamiche economiche contrastanti in Campania, evidenziando come nonostante un crescente PIL, i segnali di crisi rimangono preoccupanti. La regione meridionale presenta tassi di disoccupazione e di migrazione giovanile allarmanti. Questa situazione complessa richiede un’analisi approfondita non solo della crescita economica, ma anche degli indicatori sociali che rivelano un’area in affanno.
La crescita economica nel Mezzogiorno
Per il secondo anno consecutivo, il Sud Italia ha registrato un incremento della crescita economica rispetto al Nord, con un incremento del PIL del 3,7% rispetto al 3,4% del resto del Paese. Tuttavia, nonostante questi dati positivi, il presidente di Svimez, Adriano Giannola, ha ammonito che la prospettiva economica per entrambi gli ambiti rimane pesante. La legge Calderoli, in particolare, è stata descritta come un tentativo errato del Nord per risolvere le proprie crisi economiche. Questo contesto suggerisce che, sebbene ci siano segnali di crescita nel Sud, le disparità regionali restano un problema significativo.
La ricchezza della Campania e il ruolo dell’edilizia
Nella panoramica della crescita economica meridionale, la Campania si distingue per un incremento significativo e consistente del suo PIL, pari al 4,9%. I dati indicano che gran parte di questo sviluppo è attribuibile al settore delle costruzioni, il quale ha visto una crescita esponenziale del 42,4%. Questo risulta particolarmente significativo se confrontato con il tasso di crescita del settore nel Nord Italia, bloccato sotto il 27%. Tuttavia, è cruciale notare che la crescita in altri settori, come l’agricoltura e l’industria, è stata modesta o addirittura negativa. Anche se la spesa pubblica, in particolare tramite il Superbonus e il Pnrr, ha giocato un ruolo fondamentale nell’alimentare il settore edilizio, resta da valutare se questa crescita sia sostenibile nel lungo periodo senza un adeguato supporto governativo.
Le famiglie campane e la spesa interna
Nonostante l’aumento del PIL, il potere d’acquisto delle famiglie campane ha mostrato un incremento molto limitato, registrando solo lo 0,8%, un risultato fra i più bassi d’Italia. La domanda interna, pertanto, non trova supporto nell’economia regionale, essendo sostenuta maggiormente dalle esportazioni, che hanno visto una crescita dell’80%. Questa disparità mette in evidenza un’economia fortemente dipendente dai contributi pubblici e dalle dinamiche esterne piuttosto che da una solida crescita interna. Il tutto avviene in un contesto in cui le famiglie affrontano sfide economiche significative, con la necessità di una revisione urgente delle politiche economiche regionali.
Mercato del lavoro e precarietÃ
Un’analisi del mercato del lavoro in Campania mostra una crescita occupazionale in linea con l’aumento del PIL, con un incremento del 3,6% dal 2019, alimentato esclusivamente dal settore delle costruzioni . Tuttavia, il contributo di altri settori risulta scarso, lasciando il segmento agricolo in una situazione di crisi. Altro aspetto notevole è il gender gap: la Campania ha la percentuale più bassa di nuove occupate d’Italia, segnalando un problema di inclusione sociale. Più preoccupante è il tasso di disoccupazione, che rimane il più alto del Paese a 17%, mentre per i giovani questa cifra sale addirittura al 46,2%. Queste statistiche evidenziano una crisi del lavoro che si traduce in un aggravarsi della precarietà e dell’instabilità economica.
Fuga e spopolamento giovanile
Dal Rapporto è emerso un trend demografico preoccupante: entro il 2050, il Sud potrebbe perdere circa 3,6 milioni di abitanti, una situazione che colpirebbe particolarmente i giovani. Infatti, si prevede un’emorragia di 813 mila minori di 15 anni. Questo fenomeno è aggravato dalla chiusura delle scuole in molti comuni, creando ulteriori problemi per il futuro demografico della regione. La sfida per affrontare questo spopolamento richiede politiche mirate, finalizzate non solo alla crescita economica ma anche a un sostegno al welfare familiare e ai servizi per l’infanzia.
I dati del Rapporto Svimez dimostrano quindi che, nonostante l’apparente crescita economica, la Campania affronta sfide strutturali gravose che necessitano di un intervento serio e pianificato per garantire un futuro sostenibile e prospero.