Nel panorama attuale del fitness, si assiste a un’accurata evoluzione delle abitudini dei dipendenti. Secondo il recente Trends Report di Wellhub, il potenziamento muscolare rimane la disciplina di riferimento, ma lo yoga mostra una sorprendente crescita del 7% rispetto all’anno precedente. Le ricerche hanno svelato abitudini distintive legate al benessere aziendale, rivelando che gli appuntamenti settimanali di allenamento superano persino la popolarità dell’Happy Hour. Non solo, i dipendenti del settore pubblico si confermano i più attivi, ponendo secondo i vari settori lavorativi, una questione di gestione dello stress e della salute mentale da non sottovalutare.
L’impatto del benessere sul lavoro
Il rapporto di Wellhub evidenzia una questione cruciale: l’ansia e la depressione costano all’economia globale circa 720 miliardi di euro all’anno, con previsioni che si avvicinano ai 4 trilioni di euro entro il 2030. In un contesto lavorativo sempre più frenetico, lo stress lavorativo emerge come uno dei principali fattori che minano il benessere mentale, rendendo fondamentale l’investimento nel wellness aziendale. Cesar Carvalho, CEO e co-fondatore di Wellhub, sottolinea l’urgenza di adottare un approccio proattivo per arginare i costi sanitari legati alla salute dei dipendenti. Secondo Carvalho, si sta assistendo a un cambiamento significativo nelle scelte dei lavoratori riguardo al benessere, che oggi abbracciano una visione più olistica, ponendo attenzione non solo alla forma fisica, ma anche alla nutrizione e alla salute mentale.
L’ascesa del benessere ibrido
La flessibilità è il concetto chiave emerso dall’analisi dei dati di Wellhub, che riflette il crescente interesse dei dipendenti verso formule ibride per l’allenamento. Questa tendenza verso il wellness ibrido combina attività di fitness online e in presenza, dimostrando un’influenza positiva sui risultati complessivi e sul coinvolgimento degli utenti. I dati indicano che coloro che si avvalgono di entrambe le modalità siano due volte più attivi rispetto a chi ne utilizza solo una. Tale approccio non solo migliora la partecipazione, ma promuove anche un benessere duraturo all’interno delle aziende.
Nutrizione e stile di vita: le nuove priorità
Emergono come nuove priorità nutrizione e stile di vita sano, con un aumento delle pratiche rivolte a diete bilanciate e salutari cresciuto del 112% rispetto al periodo precedente. Questo passaggio denota una consapevolezza maggiore nei dipendenti riguardo all’influenza della dieta sulla loro salute complessiva. Le aziende stanno progressivamente integrando programmi di educazione alimentare e attività fisiche come parte della loro offerta di benessere, contribuendo così a migliorare il clima aziendale e la produttività.
Le abitudini di workout degli italiani
In Italia, il lunedì è considerato una giornata fondamentale per il fitness, con il 79% dei dipendenti che associa il tema del benessere alla propria retribuzione. Questo dato è emerso dalla ricerca “Lo stato dell’arte del wellbeing aziendale 2025”. Tuttavia, nonostante la forte propensione, i check-in mensili rimangono inferiori rispetto ad altri paesi. Con una media di soli otto check-in mensili, il paese si colloca in una posizione bassa nella classifica internazionale. Gli Stati Uniti, il Regno Unito, l’Irlanda e il Brasile registrano in media dieci check-in, il Messico e la Spagna nove, mentre l’Argentina si ferma anche a otto. Le aziende italiane dovranno pertanto riflettere su queste dinamiche per migliorare la partecipazione e l’impegno verso la salute dei propri dipendenti, non solo come un obbligo, ma come un’opportunità strategica per il futuro.
Il Trends Report rivela così un panorama ricco di sfide e opportunità per il benessere aziendale, evidenziando l’importanza di approcci innovativi e flessibili per coinvolgere i lavoratori e migliorarne la salute.