La Commissione Parlamentare Antimafia ha recentemente avviato un’iniziativa per indagare le connessioni tra la criminalità organizzata e i gruppi di tifosi delle squadre di calcio. Durante una delle trasmissioni di CRC, il presidente della commissione, Gianluca Cantalamessa, ha esposto le ultime novità riguardanti un comitato ad hoc che si dedicherà a questo delicato tema. In un’epoca in cui la sicurezza negli eventi sportivi è sempre più sotto i riflettori, le parole di Cantalamessa invitano a riflettere sulle implicazioni di queste infiltrazioni.
Gianluca Cantalamessa ha spiegato che la Commissione Antimafia ha scelto di costituire un comitato specificamente focalizzato sul legame tra le curve dei tifosi e la criminalità organizzata. Attualmente, l’attenzione è puntata su un’inchiesta avviata dalla Procura di Milano, ma il presidente ha richiamato alla memoria eventi passati come quello che ha coinvolto la Juventus e la ‘Ndrangheta. L’inchiesta non si limiterà a osservare il contesto delle tifoserie, bensì si estenderà anche ai rapporti tra queste e le istituzioni sportive. La commissione ha già iniziato con audizioni mirate, chiedendo la collaborazione di figure significative, come il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Gabriele Gravina, e intende procedere con audizioni anche del Ministro dello Sport e dell’Interno.
Un aspetto fondamentale di questa indagine sarà quello di ascoltare le voci dei soggetti istituzionali, in modo da comprendere le modalità di infiltrazione della criminalità organizzata all’interno degli ambienti sportivi. Cantalamessa ha sottolineato come “la legge consenta alla commissione di proporre modifiche legislative, mirate a garantire la sicurezza negli stadi, che dovrebbero rimanere luoghi di svago e di festa piuttosto che diventare teatri di conflitti e violenze.”
La questione della sicurezza è tornata d’attualità in seguito ai recenti incidenti collegati all’incontro di campionato Cagliari-Napoli. Cantalamessa ha rivelato che ci sono state evidenze investigative che hanno indotto le forze dell’ordine a consigliare di vietare la trasferta ai tifosi napoletani. Secondo il presidente, “questo non deve essere interpretato come un atto discriminatorio; non si tratta nemmeno di una questione di repressione, ma di salvaguardare l’ordine pubblico.”
Il fenomeno della violenza si è spostato, afferma Cantalamessa, “dai confronti diretti all’interno degli stadi, a conflitti che avvengono nelle aree circostanti gli eventi sportivi, inclusi i punti di sosta come gli Autogrill.” La necessità di monitorare e prevenire situazioni potenzialmente pericolose viene quindi vista come una priorità, nonostante i sacrifici che possono derivarne per le squadre e i loro tifosi.
La Commissione nutre la speranza che anche i gruppi di tifosi più corretti possano collaborare con le autorità per creare un ambiente più sicuro. Durante il dibattito con i funzionari locali, si è evidenziato come sia fondamentale garantire che i supporter possano seguire le proprie squadre anche in trasferta, senza però compromettere la sicurezza.
Oltre alla problematica della criminalità, Cantalamessa ha toccato anche il tema delle infrastrutture ferroviarie, collegando l’argomento alla sicurezza del tifo. Sono in corso infatti circa 1300 cantieri aperti in tutta Italia, i quali mirano a ristrutturare e migliorare la rete ferroviaria del Paese. Con una scadenza fissata al 31 dicembre 2026, questo progetto riveste un’importanza cruciale, non solo per la capacità di trasporto ma anche per la fruibilità degli eventi sportivi.
In aggiunta, si è discusso di problematiche più ampie legate agli scioperi e alle dinamiche politiche che influenzano il settore delle ferrovie. Attraverso uno sguardo approfondito su questi temi, la Commissione Antimafia desidera garantire una maggiore integrazione tra la sicurezza dei cittadini, le infrastrutture e la pratica sportiva, proponendo soluzioni efficaci in risposta a situazioni critiche.
Queste tematiche, interconnesse e complesse, pongono interrogativi rilevanti per il futuro dello sport e della vita sociale in Italia, richiedendo un intervento concertato di varie istituzioni e la partecipazione attiva di tutti i soggetti coinvolti.