Il 2025 porta con sé gravi preoccupazioni per il mondo del lavoro in Campania. I sindacati avvertono che l’inizio dell’anno non segna un miglioramento rispetto alla crisi economica che ha caratterizzato il 2024. Con vertenze sindacali ancora aperte e una crescente preoccupazione per la precarietà lavorativa, il clima all’interno dell’industria campana rimane teso. Le dichiarazioni dei rappresentanti sindacali sottolineano la necessità di urgenti interventi per proteggere i diritti dei lavoratori e rilanciare i settori in difficoltà.
La situazione lavorativa è critica
Giovanni Sgambati, segretario generale della Uil di Napoli e Campania, non nasconde il suo pessimismo per il futuro: «Il 2025 non lascia intravedere segnali positivi». Il nuovo rincaro delle bollette energetiche preoccupa particolarmente, dato che si aggiunge a un contesto già difficile caratterizzato da lavoro povero e da un gran numero di dipendenti in cassa integrazione. La lunghezza dei periodi di cassa integrazione rappresenta una vera e propria emergenza coinvolgendo famiglie intere.
Sgambati evidenzia che diventa urgente intervenire nel mercato del lavoro. Ci sono troppe vertenze aperte che interessano diversi settori e richiedono un’approfondita cooperazione tra le parti. Inoltre, il segretario sindacale esprime gratitudine verso il presidente Mattarella per il suo impegno nella lotta alla precarietà. Il Mezzogiorno, secondo Sgambati, dimostra spesso una situazione di lavoro non regolamentato e la Uil, per far emergere questa realtà, ha intrapreso una campagna nazionale contro il lavoro precario.
La mancanza di finanziamenti pesa sul territorio
La questione dei finanziamenti riveste un ruolo fondamentale nel panorama economico del sud Italia. Nicola Ricci, segretario della Cgil di Napoli e Campania, sottolinea che il disimpegno da parte di multinazionali e medie imprese rappresenta uno dei motivi principali delle crisi industriali. Quando gli aiuti non vengono erogati, le aziende spesso scelgono di ridurre il personale o di dismettere attività.
Ricci chiede un intervento straordinario del governo per sostenere la Campania, affinché venga protetto e rilanciato il settore industriale. Alla Regione spetta il compito di affrontare le transizioni necessarie, come quelle digitale ed energetica, che sono parte integrante delle sfide attuali. La proposta della Cgil è di creare una nuova Agenzia per lo sviluppo capace di garantire un flusso di risorse, attingendo ai fondi pensione e ai risparmi privati, per sostenere l’economia locale.
In aggiunta, Ricci invita a formare un tavolo permanente di monitoraggio da mettere in atto con le autorità regionali e nazionali. Questo tavolo si concentrerebbe su analisi e misure tempestive in risposta alle aziende e ai settori più vulnerabili.
La collaborazione tra sindacati e istituzioni è fondamentale
Doriana Buonavita, segretaria generale della Cisl Campania, mette in evidenza l’urgenza di evitare distrazioni e strumentalizzazioni riguardo alle vertenze sindacali. Queste situazioni potrebbero condurre a un vero e proprio disastro per il territorio campano. Buonavita spinge per una sinergia tra diversi attori economici e istituzionali, sottolineando l’importanza della cooperazione a tutti i livelli.
Nel far ciò, è fondamentale tradurre le risorse disponibili nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e nell’agenda 2030 in pratiche strategiche concrete. E il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali non può essere ignorato. L’ottimizzazione dell’uso delle risorse è vista come un passo necessario per garantire un futuro più stabile e prospero per il mercato del lavoro in Campania, mettendo insieme impegni e progettazioni che possano effettivamente salvaguardare e rilanciare i settori in crisi.