Un clima teso avvolge il settore automotive in Campania, con lavoratori in stato di allerta per il futuro della stessa industria. Le tute blu continuano la loro mobilitazione, tenendo fermi i presidi davanti ai cancelli delle fabbriche, mentre oggi si recheranno a Roma, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy , per sollecitare risposte concrete riguardo la situazione dell’occupazione, in particolare quella che coinvolge Stellantis a Pomigliano. La crisi si fa sentire e i sindacati si preparano a un confronto cruciale con il governatore Vincenzo De Luca, previsto per domani.
Proteste e mobilitazione dei lavoratori
Oggi, i rappresentanti sindacali e i lavoratori manifesteranno la loro presenza davanti al Mimit, con l’obiettivo di attirare l’attenzione delle istituzioni sulla difficile situazione che sta colpendo il settore automotive. Le manifestazioni si svolgono in un contesto in cui i lavoratori si sentono in pericolo a causa delle possibili chiusure e dei licenziamenti che potrebbero colpire le loro famiglie e l’intero territorio. L’azione di protesta non si limiterà a Roma; è fondamentale che il segnale arrivi forte e chiaro a tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni alle aziende.
I lavoratori di Stellantis, in particolare, esprimono forti preoccupazioni per il futuro dell’industria automobilistica a Pomigliano, una delle fabbriche storiche del gruppo. La situazione è stata elaborata in precedenti riunioni tra i leader sindacali e i rappresentanti del governo, dove si è sottolineato quanto sia cruciale il settore automotive per l’economia della regione. Con Stellantis che rappresenta una fetta significativa del Prodotto Interno Lordo dell’intero Paese, ogni movimento in questo ambito ha ripercussioni dirette sul benessere economico e occupazionale della Campania.
Incontro con De Luca: le aspettative dei sindacati
Domani, alle ore 14.30, tutti gli occhi saranno rivolti verso Palazzo Santa Lucia, dove il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha convocato un incontro con i rappresentanti dei sindacati. Biagio Trapani, segretario generale della Fim di Napoli, ha dichiarato che è essenziale che la Regione faccia sentire la sua voce in questa delicata fase. Trapani insiste sull’importanza di evitare polemiche sterili e cercare invece un dialogo costruttivo che possa aprire la strada a soluzioni sostenibili per il settore.
Il leader sindacale ha rimarcato anche il richiamo all’unità tra le diverse forze coinvolte. “L’industria dell’automotive è troppo importante per l’economia partenopea. Non possiamo permetterci di perdere posti di lavoro in un settore che ha sempre rappresentato una colonna portante”, ha sottolineato Trapani. I sindacati non solo stanno lanciando un grido d’allarme, ma stanno anche cercando di stimolare la creazione di un piano condiviso che coinvolga le istituzioni e l’azienda.
La questione dei licenziamenti e proposte alternativa
Un aspetto cruciale emerso nei dibattiti sindacali è la questione dei licenziamenti legati alle aziende Trasnova e Logiteck. Crescenzo Auriemma, segretario generale della Uilm di Napoli e Campania, ha chiarito che l’unica condizione accettabile per avviare un dialogo è il ritiro immediato dei licenziamenti. “Siamo aperti al confronto, ma solo se i lavoratori potranno riottenere il loro posto di lavoro”, ha affermato Auriemma, evidenziando la necessità di proteggere l’occupazione.
Inoltre, Auriemma ha suggerito che ci siano opzioni alternative disponibili per i lavoratori, come l’impiego diretto da parte di Stellantis, con il trasferimento a sedi differenti come quelle di Cassino, Melfi e altre. Questa proposta mira non solo a garantire una continuità lavorativa, ma anche a preservare un patrimonio di competenze che altrimenti andrebbe perso in caso di chiusure e licenziamenti.
La situazione resta dunque incerta, ma le azioni messe in campo dai sindacati, unite alla mobilitazione dei lavoratori, possono fornire una spinta fondamentale per cercare di evitare un ulteriore deterioramento delle condizioni nel settore automotive. Mentre il vertice con De Luca si avvicina, preoccupazione e speranza si intrecciano per il futuro di Pomigliano e della sua storica fabbrica.