La crisi dell’industria automobilistica colpisce non solo l’Italia, ma si rivela un problema che ha radici profonde a livello europeo. Le parole di Michele Gravano, veterano del sindacato e attivista politico, mettono in evidenza la necessità di un’azione coordinata e di un forte sostegno a lavoratori e sindacati. Le tensioni recenti in Germania sono un monito che invita a riflettere sulla natura complessa dei problemi e delle sfide che si pongono davanti ai lavoratori in tutta Europa.
La sinistra e il sostegno ai lavoratori: una missione da riprendere
Michele Gravano critica l’attuale situazione della sinistra italiana, sottolineando che deve riscoprire il suo impegno storico a sostegno dei lavoratori e dei sindacati. Secondo Gravano, il compito della sinistra non dovrebbe limitarsi alla difesa dei diritti a Pomigliano, ma estendersi in maniera più omogenea all’intero territorio nazionale e oltre. Le tensioni attuali, amplificate dalla crisi del settore automotive, richiedono una risposta forte e chiara da parte delle forze progressiste, le quali dovrebbero rinnovare il loro impegno nei confronti dei lavoratori.
Ma perché gli schieramenti politici sembrano in difficoltà? Gravano osserva che l’attualità è complicata e i leader come Elly Schlein e Giuseppe Conte dovrebbero affrontare apertamente non soltanto le crisi locali, ma anche le dinamiche più ampie che coinvolgono il mercato europeo. Questo approccio sistematico è essenziale per consolidare il fronte sindacale e operaio riguardo alle vertenze in corso.
Le sfide europee della crisi automobilistica
La crisi nel settore automobilistico è ben più di un problema nazionale; è una questione europea. Michele Gravano segnala che la lotta contro le difficoltà dell’industria automobilistica non può essere affrontata con risposte isolazioniste o limitate. Il manifesto del sindacato tedesco IG Metall, che ha annunciato mobilitazioni significative, indica un cambiamento importante: è la prima volta che il sindacato tedesco si muove in modo così deciso su una vasta scala. Questo è un chiaro segnale della gravità della crisi che deve essere compresa e affrontata a livello continentale.
In questo contesto, Gravano mette in evidenza il ruolo della Commissione Europea, guidata da Ursula von der Leyen, sottolineando la necessità di una risposta proattiva e robusta di fronte alle sfide del settore. Un intervento decisivo da parte delle istituzioni europee è indispensabile per garantire la stabilità e la sostenibilità dell’industria automobilistica, non solo in Italia, ma in tutto il continente.
La risposta italiana: quale strategia per il futuro?
Il governo italiano si trova di fronte a sfide immense, come evidenziato dal dopoguerra economico provocato dalla crisi dell’automotive. Gravano riconosce che l’esecutivo sta iniziando a trattare il problema, sebbene in modo ancora insufficiente. Attualmente, la retorica polemica nei confronti di Stellantis non è sufficiente: è necessaria un’alleanza nazionale che unisca le forze politiche e sociali. Questa unità è vitale per affrontare le problematiche del settore auto, soprattutto per le aree più vulnerabili dell’Italia, come il Sud.
Gravano propone un ritorno a pratiche precedenti, dove la sinistra e le istituzioni locali hanno dimostrato capacità di cooperazione. Un esempio storico è fornito dalla risposta collettiva alla crisi di Pomigliano, dove la giunta di Bassolino intraprese misure straordinarie per garantire la salvaguardia dei posti di lavoro. Tale unione è oggi la chiave per affrontare l’emergenza occupazionale e sociale che si prospetta.
L’analisi della situazione attuale: l’esempio Whirlpool
La vertenza Whirlpool rappresenta una lezione importante per l’azione sindacale e politica contemporanea. In quella situazione, una solida unità istituzionale emerse tra le varie forze politiche: dal Comune al Governo, fino alla Regione, tutti furono coinvolti per garantire il diritto al lavoro e la stabilità economica. Michele Gravano ricorda come Giuseppe Conte, ex primo ministro, si sia direttamente relazionato con i lavoratori nel tentativo di trovare soluzioni. L’attuale crisi deve riflettersi in una strategia simile, dove le istituzioni si riuniscano per emettere misure efficaci a sostegno dei lavoratori e per la salvaguardia delle imprese.
Se il caso Whirlpool dimostra una strategia vincente, la crisi dell’automotive richiede la stessa determinazione e intervento da parte delle istituzioni. Gravano sottolinea che è fondamentale mettere in campo azioni fattive per sostenere i salari e garantire la protezione dei lavoratori e delle imprese stesse, inclusi i fornitori che graviteranno necessariamente intorno al settore automobilistico.
L’importanza di una visione industriale condivisa
Il ruolo della politica industriale, specialmente in un contesto tanto in evoluzione, è cruciale. Secondo Gravano, è necessario anche un fronte unito a livello nazionale ed europeo per affrontare le sfide dell’industria automobilistica. I rappresentanti napoletani e meridionali presso il Parlamento Europeo devono assumere la responsabilità di avanzare richieste formulate dai lavoratori, organizzando incontri e conferenze a Bruxelles. L’argomentazione è che, se è stato possibile mobilitare supporto per gli agricoltori, non dovrebbe essere difficile ottenere lo stesso per i metalmeccanici.
Infine, Gravano riflette sulla responsabilità dei sindacati, spingendo per un maggiore supporto nei confronti dei dirigenti sindacali attuali. Le azioni intraprese in seno alla crisi dell’automotive sono tra le più sfidanti mai affrontate e richiedono dedizione e innovazione per garantire la protezione dei diritti dei lavoratori e una prospettiva ottimistica per il futuro.