L’attuale crisi che affligge il settore automobilistico in Italia sta avendo effetti profondi anche in Campania, in particolare nello stabilimento “Vico” di Pomigliano. Nonostante vi sia stata una leggera crescita nella produzione rispetto al primo semestre del 2023, il clima di incertezza persiste tra i lavoratori. Valeria Ciarambino, Vicepresidente del Consiglio regionale della Campania, ha evidenziato i problemi che colpiscono il tessuto industriale locale, esprimendo preoccupazione per le misure adottate e per il futuro dell’occupazione.
La situazione dello stabilimento “Vico”
Lo stabilimento “Vico”, unico impianto del gruppo Stellantis a registrare un incremento produttivo, si trova comunque a fronteggiare un contesto estremamente difficile. La crisi industriale che ha pervaso il settore automobilistico ha avuto ripercussioni visibili anche qui. La testimonianza di Ciarambino sottolinea come la fabbrica, storicamente legata alla produzione di autoveicoli, stia ora vivendo un periodo di forte incertezza. Con oltre diecimila lavoratori diretti e migliaia nell’indotto, qualsiasi cambiamento nella produzione ha il potenziale di influire su un numero elevato di famiglie.
La situazione economica è ulteriormente aggravata dall’uso crescente della cassa integrazione, un segnale preoccupante per i vari attori del sistema produttivo. La campagna per il rilancio della produzione deve necessariamente tenere in considerazione le sfide attuali e future. È dunque fondamentale che le istituzioni e il governo nazionale si attivino subito per risolvere la crisi e stabilire un dialogo diretto con gli attori coinvolti nel comparto.
L’importanza della collaborazione tra istituzioni e sindacati
Ciarambino critica l’immobilismo delle istituzioni e sottolinea l’urgenza di avviare un tavolo ministeriale per affrontare la crisi. È evidente che una comunicazione efficace tra il governo, i vertici del gruppo Stellantis e i sindacati è necessaria per pianificare strategie di riconversione e sviluppo. Non si tratta solo di salvaguardare posti di lavoro, ma anche di garantire la sostenibilità economica e occupazionale a lungo termine nel settore automobilistico campano.
Il tavolo ministeriale potrebbe essere l’occasione per discutere misure concrete che non solo fronteggiano l’emergenza attuale, ma anche preparano il terreno per una transizione verso un’industria automobilistica più sostenibile e innovativa. La questione degli ammortizzatori sociali si fa complessa, poiché Ciarambino ritiene che non possa essere la soluzione a lungo termine per un impianto con così tanto potenziale.
Le sfide della mobilità elettrica
Un punto critico messo in evidenza dal vicepresidente Ciarambino è la visione limitata della produzione dei veicoli ibridi a Pomigliano, prevista solo fino al 2029. In un contesto globale dove la mobilità elettrica sta guadagnando terreno, la scelta di continuare con modelli ibridi appare anacronistica. L’industria automobilistica si sta rapidamente trasformando, e un’inadeguata pianificazione può portare a un’ulteriore marginalizzazione dell’impianto campano.
Stellantis e gli altri attori del settore devono affrontare una questione fondamentale: quali innovazioni implementare per rispondere alle sfide della transizione energetica? La risposta non può venire solo da decreti ministeriali o dalla gestione degli ammortizzatori sociali, ma attraverso un impegno concreto per il riposizionamento nel mercato automobilistico che punta alla sostenibilità .
Le aspettative per il futuro
In questo clima di incertezza, i lavoratori di Pomigliano hanno aspettative molto chiare: vogliono un dialogo aperto e soluzioni tangibili. La richiesta di Ciarambino ai vertici di Stellantis è inequivocabile: è tempo che il gruppo industriale faccia chiarezza sulle strategie future, non solo per il bene immediato dei dipendenti, ma anche per il rilancio dell’intero settore automotive in Campania. L’industria automobilistica ha bisogno di una nuova visione strategica che possa integrare le potenzialità locali con le necessità del mercato globale.