Cristian Bucchi, ex allenatore e ora commentatore, ha approfondito il tema della formazione del Napoli durante la trasmissione “Forza Napoli Sempre” su Radio Marte. Con l’adattamento di Giacomo Raspadori come prima punta, si apre un nuovo capitolo per la squadra partenopea, con particolare riferimento alle scelte tattiche che accompagnano l’implementazione del gioco del Napoli. Bucchi mette in luce le qualità dell’attaccante e il suo potenziale impatto nello sviluppo del gioco della squadra.
Le qualità di Giacomo Raspadori nel gioco del Napoli
Un attaccante tecnico e versatile
Secondo Bucchi, la presenza di Raspadori nella formazione del Napoli permette di privilegiare un gioco caratterizzato dal palleggio e dalla verticalità. Raspadori si distingue per la sua abilità di “legare” il gioco, ricoprendo un ruolo chiave nel costruire manovre fluide e tempestive. Le sue capacità nel gioco stretto, unite a un pallone rasoterra, si rivelano cruciali per supportare gli inserimenti e il fraseggio, specialmente con i compagni Politano e Kvara, creando sinergia in attacco.
Grazie alle sue caratteristiche tecniche, Raspadori si propone come un attaccante più adeguato rispetto a Cheddira e Simeone. È stato già testato con successo nel precedente sistema di gioco 4-3-3 di Spalletti, dove ha dimostrato di poter fungere da prima punta. Quest’esperienza gli consente di essere adattabile anche a ruoli come seconda punta o sottopunta, a seconda delle necessità tattiche.
Struttura del 3-4-2-1 e ruolo degli esterni
In un 3-4-2-1, la funzione degli esterni assume una grande importanza strategica. Bucchi enfatizza come sia fondamentale che i giocatori posizionati sulle fasce possiedano rapidità ed efficacia nel gioco offensivo, simile a quella di Spinazzola. Questa tipologia di giocatori deve garantire ampiezza e occupare il campo in modo fluido, abilità negli uno contro uno e capacità di chiudere le azioni al momento giusto.
Bucchi sottolinea l’importanza di Di Lorenzo, definendolo un terzino di grande valore, con il potenziale per evolvere in un braccetto difensivo. Il suo impiego strategico potrebbe includere spostamenti a destra o un abbassamento di Spinazzola, rimodellando la difesa in una sorta di 4-2-3-1 durante la fase di non possesso. Tale flessibilità conferirebbe al Napoli ulteriori risorse per affrontare le sfide tattiche.
Un percorso di crescita sotto la guida di allenatori esperti
Raspadori ha avuto la fortuna di lavorare con grandi allenatori come De Zerbi, Spalletti e, recentemente, Conte. Ognuno di questi nomi ha contribuito al suo sviluppo professionale, arricchendo il suo bagaglio tecnico e tattico. Bucchi evidenzia come Raspadori, dotato di grande forza fisica e resistenza, possa sfuggire agli anticipi avversari, rendendolo un attaccante temuto e rispettato in campo.
L’implementazione delle nuove idee di Conte rappresenta per Raspadori un’ulteriore opportunità di crescita. La personalità e le richieste del tecnico possono trasformare ulteriormente il suo modo di giocare, permettendogli di adattarsi a qualsiasi schema. La sinergia tra le sue caratteristiche e le intenzioni del mister potrebbe rivelarsi decisiva per il futuro del Napoli, e per il giocatore stesso nel suo percorso di affermazione a livello calcistico.