Il dibattito sul livello della classe arbitrale italiana ha riacquistato vigore grazie alle recenti dichiarazioni di Enzo Bucchioni durante il programma “Punto Nuovo Sport” su Radio Punto Nuovo. Il noto giornalista ha espresso una sua analisi sullo stato attuale degli arbitri in Serie A, mettendo in luce le difficoltà e le problematiche che affliggono questa figura fondamentale nel mondo del calcio. Le sue opinioni si inseriscono in un contesto in cui la reputazione degli arbitri è continuamente messa alla prova da episodi controversi e decisioni discutibili.
La critica principale di Bucchioni riguarda la scarsa personalità e il basso livello dei direttori di gara. Secondo lui, molti arbitri sembrano vivere un momento di crisi, con una particolare difficoltà nel gestire le partite e nell’imporre il proprio autorità. Un aspetto che emerge chiaramente è l’impressione di incertezza degli arbitri, i quali sembrano spesso indecisi e poco determinati nelle loro decisioni. “Chiunque fischi sembra in difficoltà,” afferma Bucchioni, evidenziando che le partite vengono ora arbitrate con un certo timore, che influisce sulle dinamiche di gioco.
La questione della formazione degli arbitri diventa quindi cruciale. Bucchioni sottolinea l’urgenza di un processo di reclutamento più serio e strutturato, in modo da garantire una selezione di candidati dotati della necessaria personalità e competenza. Questo richiamo alla necessità di una ristrutturazione del sistema di reclutamento è accompagnato da un’accusa, che non risparmia nemmeno l’Associazione Italiana Arbitri , che Bucchioni ritiene non stia facendo abbastanza per migliorare la situazione attuale.
Il giornalista non si è limitato a criticare il sistema arbitrale, ma ha anche commentato le recenti reazioni di Antonio Conte, nuovo allenatore del Napoli, a riguardo delle decisioni arbitrali. Bucchioni ha riconosciuto che le emozioni coinvolte nel post-partita possono influenzare le reazioni degli allenatori, sottolineando che non è raro che queste figure esprimano il loro disappunto in modo acceso. Tuttavia, Bucchioni ha suggerito che un approccio più costruttivo, come il dialogo diretto con la AIA, possa risultare più efficace rispetto a un attacco pubblico generalizzato.
Il riferimento alla controversa azione tra Anguissa e Dumfries, in particolare, è emblematico della critica di Bucchioni verso l’utilizzo del VAR. L’analisi critica della conseguente decisione degli arbitri mostra una mancanza di efficacia nel supporto tecnologico per migliorare le prestazioni arbitrali. Bucchioni ha chiarito che il protocollo VAR al momento sembra ostacolare piuttosto che facilitare la ricerca della verità nelle situazioni di gioco, il che rallenta la possibilità di correggere errori evidenti.
Un altro punto sollevato da Bucchioni è l’episodio del fallo di mano di Hien durante il match Atalanta-Udinese, che ha suscitato una notevole polemica. Qui, Bucchioni ha menzionato l’arbitro La Penna, suggerendo che il suo operato al VAR non sia stato all’altezza delle aspettative. Questo esempio sottolinea una tendenza più ampia all’interno della nuova generazione di arbitri, che fatica a dimostrare la necessaria fermezza e consapevolezza nelle situazioni critiche di gioco. La critica alla personalità degli arbitri è costante e Bucchioni sostiene che questa mancanza di autorevolezza danneggi non solo il gioco ma anche la credibilità del calcio in generale.
Questi commenti di Bucchioni mettono in evidenza una crisi che va oltre la semplice incompetenza individuale; si tratta di un problema sistemico che richiede attenzione e sviluppi significativi all’interno dell’intero impianto arbitrale. Diversamente, il rischio è quello di vedere un ulteriore deterioramento della qualità delle decisioni in un campionato sempre più competitivo e seguito.