La situazione dell’assistenza a favore delle persone con disabilità in Campania è oggetto di critica da parte del garante regionale, Paolo Colombo. Recenti rapporti evidenziano come le erogazioni dei servizi destinati alle famiglie non stiano funzionando come dovrebbero, mettendo in rilievo le difficoltà e le inefficienze nella gestione dei fondi. Nella cornice di un panorama caratterizzato da carenze strutturali, emerge un quadro preoccupante che richiede riforme immediate e un’azione più incisiva da parte delle istituzioni.
Secondo una relazione della Corte dei conti, presentata nel 2022, solo una parte dei fondi stanziati per l’iniziativa “Dopo di noi” sono stati richiesti e impiegati. Dei 500 milioni di euro assegnati, soltanto 120-130 milioni sono stati utilizzati, mentre la maggior parte del finanziamento è rimasta inutilizzata. Questo scenario ha portato gli organi preposti a esprimere sconcerto. Colombo, riguardo alla Campania, ha dichiarato che la Regione non si è attivata quanto necessario, lasciando il debito del suo impegno nei confronti delle politiche per i disabili.
Dopo il richiamo fatto dalla Corte dei conti, si osserva un leggero miglioramento della situazione, sebbene il progresso sia lento. Diverse associazioni hanno sollevato l’allerta sul tema e sono stati organizzati convegni per discutere delle problematiche legate ai fondi e ai servizi. Colombo ha riferito che è stato riunito un osservatorio delle Politiche sociali, un ambito di confronto fra sindacati e associazioni. Questo organismo dovrebbe fornire un feedback sui progetti in atto. Nonostante queste iniziative, la burocrazia continua a rappresentare un ostacolo significativo, e il problema nel settore resta pressante.
Pur avendo avviato alcune azioni sul fronte della disabilità, la Campania è percepita come inadeguata rispetto alle necessità reali. Secondo Colombo, sarebbe necessario un maggiore impegno, specialmente in considerazione delle peculiarità del territorio, che presenta sfide sociali complesse. La Regione deve affrontare il compito di riorganizzare l’assistenza e garantire che le politiche siano mirate a soddisfare i bisogni delle persone disabili.
Una forte preoccupazione espressa dal garante riguarda il funzionamento degli Ambiti, le strutture responsabili dell’erogazione dei servizi alle famiglie. Spesso queste strutture notoriamente non operano in modo efficienti. La Regione campana detiene poteri di programmazione e di esecuzione, e alcuni Ambiti sono stati persino commissariati. Colombo evidenzia anche la difficoltà riscontrata da oltre 130 mila persone iscritte nel collocamento speciale per disabili, molte delle quali attendono da decenni un’occupazione. A fronte di queste problematiche, le risorse economiche disponibili per il suo organismo restano limitati, con un budget di 30 mila euro lordi annui, fermo da anni.
La situazione della disabilità in Campania coinvolge circa 300 mila persone. Tuttavia, si evidenzia che solo una parte significativa delle risorse è indirizzata a questo gruppo. Secondo Colombo, altre entità beneficiano di finanziamenti più sostanziosi, mentre i più vulnerabili continuano a restare ai margini. Questa situazione mette in evidenza la necessità di riorientare le priorità nella distribuzione dei fondi, affinché venga garantito un miglior accesso ai servizi per coloro che si trovano in situazioni di maggiore fragilità. I tornelli di supporto stanno faticando a tradursi in risultati concreti.