Un tragico crollo a Scampia ha portato gli investigatori della polizia a muoversi a ritmo serrato. Due filoni di indagine sono stati avviati dalla procura di Napoli, cercando di far luce su quanto accaduto e di accertarne le responsabilità. Le autorità stanno esaminando la questione dell’ordinanza di sgombero del 2015 non eseguita e le condizioni della Vela Celeste, edificio al centro della tragedia.
Indagini in corso: due filoni principali
La questione dell’ordinanza di sgombero
Uno dei principali aspetti investigativi su cui si sta concentrando il lavoro della procura di Napoli riguarda l’ordinanza di sgombero emessa nel 2015 dall’allora sindaco di Napoli, LUIGI DE MAGISTRIS. Questo provvedimento, a quanto emerso, non è mai stato eseguito, sollevando interrogativi sui motivi e sulle responsabilità. L’assenza di azioni concrete seguite a un’ordinanza così importante getta ombre sulla gestione delle problematiche strutturali degli edifici nel quartiere di Scampia.
La mancata esecuzione dell’ordinanza potrebbe aver contribuito alla situazione di pericolo in cui versava la Vela Celeste, un edificio che già da tempo era oggetto di attenzione da parte delle autorità per le sue condizioni strutturali precarie. Gli investigatori stanno cercando di determinare se le decisioni politiche del passato abbiano avuto un ruolo nel verificarsi della tragedia. Le prove raccolte finora potrebbero dirci molto sul modo in cui le autorità locali hanno gestito la sicurezza degli edifici nel quartiere.
La manutenzione della Vela Celeste
Il secondo filone di indagine si concentra sulla manutenzione dell’immobile coinvolto nel crollo. La Vela Celeste, dove il ballatoio è crollato il 22 luglio, ha visto un tragico bilancio che conta tre vittime e dodici feriti. La procura ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reati gravi, quali crollo, omicidio e lesioni colpose, ma al momento le indagini sono dirette a carico di ignoti. Gli accertamenti tecnici non sono ancora stati disposti, ma il consulente ingegnere strutturista della Procura ha già fornito una relazione preliminare.
Il professionista incaricato sarà fondamentale per chiarire le responsabilità attraverso una perizia dettagliata, attesa entro sessanta giorni dalla nomina. La relazione dovrà includere una valutazione completa delle condizioni strutturali dell’edificio e delle eventuali mancanze nel suo mantenimento. Questo aspetto è cruciale, dato che la sicurezza degli edifici nel quartiere di Scampia rappresenta una questione di rilevante interesse sociale e politico.
La situazione degli sfollati e le tensioni sul territorio
Sfollati e rioccupazione della Vela Celeste
Nella notte successiva al crollo, circa trenta sfollati sono riusciti a tornare nella Vela Celeste, nonostante l’accesso fosse interdetto dalla data del crollo. Questo tentativo di rientro, condotto principalmente da donne, ha messo in luce la grave situazione di vulnerabilità delle famiglie colpite dalla tragedia. L’intervento della polizia, avvenuto alle cinque del mattino, ha garantito l’evacuazione degli occupanti, ma la tensione rimane alta e la situazione è complessa.
Il presidio di sicurezza all’esterno della Vela Celeste è diventato simbolo di una comunità che lotta per la sua dignità e sicurezza. Le autorità stanno cercando di gestire la tensione e di fornire supporto a chi ha perso la propria casa, mentre il quartiere resta sotto osservazione per potenziali ulteriori sviluppi relativi a questa tragica vicenda.
La risposta della comunità e delle forze dell’ordine sarà fondamentale per affrontare le conseguenze e garantire che simili eventi non si ripetano. Logicamene, la questione della sicurezza negli edifici a rischio sarà al centro del dibattito pubblico e politico, sollecitando interventi immediati e risolutivi da parte delle istituzioni.