Il crollo del ballatoio nelle Vele Celeste di Scampia ha riportato l’attenzione sulla situazione critica di diverse aree di Napoli. A Napoli Est, in particolare nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, gli abitanti di via Taverna del Ferro vivono una realtà simile, intravedendo il rischio di un destino tragico. Qui, da anni, si attendono interventi di riqualificazione urbana che stanno subendo gravi ritardi, lasciando i residenti in una condizione di crescente paura e insoddisfazione nei confronti delle istituzioni.
Una situazione allarmante
La testimonianza di Rosaria Cordone
Rosaria Cordone, portavoce del Comitato ex Taverna del Ferro, ha espresso la paura che serpeggia tra i residenti: “Da otto giorni viviamo con la paura di restarci secchi. Se è successo a Scampia, potrebbe succedere anche qui.” Questa dichiarazione mette in luce il clima di apprensione che si respira nella zona, dove l’emergenza si manifesta in problemi quotidiani. I ballatoi e le passerelle degli edifici mostrano segni di deterioramento, e gli allagamenti frequenti aggravano ulteriormente le condizioni di vita.
Problemi strutturali e igienico-sanitari
Gli abitanti di via Taverna del Ferro convivono con strutture in disagio e il rischio di crolli. I ballatoi, in particolare, presentano segni di vulnerabilità, e un eventuale cedimento potrebbe avere conseguenze devastanti. Anche gli ascensori, anch’essi in pessime condizioni, contribuiscono alla difficile situazione: con pareti sfondate e impianti non funzionanti, il rischio di incidenti è alto. La situazione igienico-sanitaria complica ulteriormente le cose: con odori nauseabondi provenienti dagli impianti fognari e frequenti allagamenti, la quotidianità diventa insostenibile. Inoltre, la presenza di parassiti come topi e blatte rappresenta un’ulteriore sfida per i residenti, che si sentono abbandonati.
Il cantiere che non decolla
Avvio promesso e fermi lavori
Il progetto di riqualificazione delle abitazioni in Taverna del Ferro, avviato grazie a un finanziamento di 106 milioni di euro, sembrava promettente. Tuttavia, dopo un inizio incoraggiante, i lavori sono stati bloccati senza alcuna spiegazione chiara. “Ci hanno detto che la pausa era dovuta alla necessità di esaminare la presenza di alberi secolari,” spiega Cordone, aggiungendo che tale aspetto era noto da tempo. La frustrazione cresce, soprattutto dopo che il comitato ha deciso di occupare la sede della VI Municipalità, scoprendo che l’azienda appaltatrice era stata bloccata da un’interdittiva del Tribunale di Salerno.
Attesa per la ripresa dei lavori
Dopo lunghe settimane di attesa e burocrazia, la situazione sembra essersi sbloccata con la sospensione dell’interdittiva. Tuttavia, nonostante le sue promesse, il cantiere continua a rimanere fermo. “Non abbiamo notizie dalla fine di giugno. Ogni volta che interagiamo con l’Amministrazione, ci dicono che i lavori riprenderanno, ma nulla accade,” afferma Cordone, evidenziando un clima di crescente sfiducia nei confronti delle autorità locali.
Inquietudine per il futuro
Tempistiche sempre più incerte
A oggi, con meno di un mese di lavori effettuati e un fermo di oltre quattro mesi, i residenti esprimono preoccupazione per il rispetto delle scadenze. “Il cronoprogramma prevede scadenze molto serrate,” spiega Cordone, mostrando la documentazione ufficiale del progetto. La paura di perdere i finanziamenti destinati alla riqualificazione si insinua tra gli abitanti, che temono per il loro futuro e la qualità della loro vita.
La richiesta di maggiore attenzione
Oltre alle preoccupazioni per la tempistica della ricostruzione, gli abitanti chiedono un dialogo diretto con le autorità. “Siamo stanchi di sentirci ignorati. Abbiamo chiesto più volte al sindaco e alla vicesindaca di venire a parlare con noi, ma restiamo in attesa,” dice Cordone. Ogni giorno diventa una lotta per la dignità dei residenti, sempre più stressati dalla paura di rimanere senza casa e lavoro. La situazione attuale, aggravata dalla recente tragedia di Scampia, ha acceso una luce su una questione che non può essere ulteriormente procrastinata.