Il tragico crollo del Vela Celeste, avvenuto a Scampia il 22 luglio scorso, ha scosso non solo la comunità locale ma l’intera città di Napoli. Gli effetti devastanti di quell’evento hanno portato a un bilancio di tre vittime e dodici feriti, gettando una luce sul degrado degli edifici in quella zona. Ora, si prospetta un’importante svolta nelle indagini, con il deposito di una relazione tecnica previsto tra il 10 e il 20 gennaio. Questo documento potrebbe rivelarsi cruciale nel determinare le responsabilità legate al crollo.
La relazione tecnica e i consulenti incaricati
La procura di Napoli, sotto la direzione del pubblico ministero Manuela Persico, ha affidato a due esperti il compito di valutare le condizioni statiche dell’edificio di proprietà comunale. Questa perizia non si limiterà a esaminare il cedimento del ballatoio, ma affronterà anche le presunte responsabilità degli amministratori coinvolti. Con questo documento si spera di ricostruire la catena di comando che possa aver contribuito al tragico evento.
I consulenti stanno esaminando numerosi fattori, tra cui il materiale costruito e le pratiche di manutenzione, per stabilire se ci siano state negligenze o mancanze da parte delle autorità locali che hanno la responsabilità della manutenzione del complesso. La situazione del Vela Celeste era nota da tempo; segnalazioni di degrado e richieste di intervento erano già state fatte da residenti e associazioni. La relazione tecnica potrebbe gettare una luce su come le istituzioni abbiano gestito questa situazione negli anni precedenti al crollo.
Le indagini e le responsabilità amministrative
Gli investigatori della squadra mobile di Napoli hanno svolto un lavoro meticoloso raccogliendo una vasta gamma di documentazione riguardante le condizioni abitative di Scampia, e in particolare del Vela Celeste. Un elemento comune emerso dalle indagini è l’ampia consapevolezza del degrado strutturale da parte delle autorità locali, che erano state informate su più occasioni circa la necessità di opere di manutenzione radicale e il rischio potenziale associato a tale degrado.
Da queste inchieste sono emerse numerose testimonianze e prove che indicano che nonostante le richieste di intervento, le autorità competenti hanno adottato un approccio superficiale. La responsabilità amministrativa si prefigura come una delle questioni centrali nella fase delle indagini, con richieste di chiarimenti su eventuali omissioni e ritardi nell’azione da parte dei funzionari pubblici. Gli esiti di questo lavoro potrebbero portare a incriminazioni per omissione di soccorso, lesioni colpose e altri reati connessi al crollo.
Cosa aspettarsi dopo la relazione tecnica
Con l’arrivo della relazione tecnica, si prevede che l’indagine subisca un’accelerazione significativa. In base ai risultati della perizia, potrebbero essere formalizzati atti di indagine e iscrizioni nel registro degli indagati. Le ipotesi di reato attualmente considerate sono tutte connesse a colpe, mirando a punire eventuali negligenze da parte di chi ha avuto e ha tuttora responsabilità nella gestione degli immobili.
Questa fase dell’inchiesta rappresenta un momento cruciale non solo per i familiari delle vittime, ma per l’intera comunità di Scampia e Napoli, che attende giustizia e chiarezza dopo un evento così drammatico. La speranza è che le misure che si adotteranno possano contribuire a un miglioramento delle condizioni abitative nelle aree più vulnerabili della città.