Cupping therapy: l’epidemiologo Lopalco critica l’uso di pratiche alternative nei nuotatori alle Olimpiadi

La cupping therapy, tornata alla ribalta durante le Olimpiadi di Parigi, è oggetto di discussione in ambito medico, e non solo. L’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’Università del Salento, esprime la sua preoccupazione riguardo l’uso di pratiche alternative da parte di atleti, suggerendo piuttosto di concentrarsi su misure preventive più efficaci, come le vaccinazioni. In questo articolo, analizziamo la posizione di Lopalco e il contesto attuale della salute degli atleti.

La cupping therapy: origini e pratiche

Cos’è la cupping therapy

La cupping therapy, nota anche come coppettazione, affonda le sue radici nella medicina tradizionale cinese e in altre pratiche sanitarie antiche. Essa prevede l’applicazione di coppette sulla pelle che possono creare un vuoto, con l’intento di favorire il flusso sanguigno e alleviare dolori muscolari. Nonostante venga utilizzata da secoli, la sua efficacia non è mai stata dimostrata scientificamente. I “segni” lasciati sulla pelle, simili a ematomi, sono stati interpretati da molti come evidenza di un trattamento benefico, ma la verità è che si tratta di una pratica controversa.

La cupping therapy all’interno del mondo sportivo

Negli ultimi anni, la cupping therapy ha guadagnato popolarità nel mondo del fitness e dello sport. Diversi atleti, dai nuotatori ai ginnasti, hanno mostrato i segni delle coppette durante le competizioni, contribuendo a diffondere la pratica. Tuttavia, molti esperti come Lopalco mettono in discussione l’uso di queste tecniche ritenendole una forma di “pensiero magico”. L’epidemiologo sottolinea come la presenza di ematomi sulla pelle non costituisca prova dell’efficacia del trattamento, ma piuttosto rappresenti un potenziale rischio per la salute degli atleti.

La posizione di Lopalco: un richiamo alla prudenza e alla scienza

Critiche alla cupping therapy

Pier Luigi Lopalco ha espresso chiaramente le sue opinioni in merito alla cupping therapy attraverso i social media, suggerendo che invece di investire in pratiche come la coppettazione, i medici sportivi dovrebbero incoraggiare virtù più scientifiche, come le vaccinazioni. Nel contesto degli attuali eventi sportivi, questi suggerimenti possono sembrare controcorrente, soprattutto quando si considerano le pressioni cui sono sottoposti gli atleti. Tuttavia, Lopalco richiama l’attenzione sull’importanza di rimedi comprovati piuttosto che di “riti magici”, che non offrirebbero alcun beneficio reale.

Riferimenti alle malattie nei nuotatori

Oltre alle pratiche di recupero, Lopalco ha toccato anche il tema della salute generale degli atleti, facendo riferimento alle recenti segnalazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità riguardanti atleti positivi a Covid-19 o ad altre malattie respiratorie. L’esperto ha evidenziato come una semplice infezione, anche se asintomatica, possa ostacolare le prestazioni di un atleta in competizione per titoli importanti. L’accento viene posto sulla necessità di un approccio pragmatico, dove vaccini e misure igieniche possono fare la differenza.

L’importanza della salute preventiva negli sportivi

La necessità di un approccio scientifico

In un mondo sportivo in cui ogni millisecondo conta, la salute preventiva deve essere una priorità. Le parole di Lopalco fungono da monito per gli addetti ai lavori e i medici sportivi: piuttosto che ricorrere a pratiche non verificate, è fondamentale cercare soluzioni supportate da evidenze scientifiche. La vaccinazione e le cure preventive rappresentano strumenti essenziali per salvaguardare la salute degli atleti e garantire loro le migliori opportunità di rendimento.

Il futuro della medicina sportiva

Il dibattito sulla cupping therapy e l’uso di pratiche alternative illustra la necessità di un cambiamento di paradigma nella medicina sportiva. Gli atleti e i loro allenatori dovrebbero essere incoraggiati a privilegiare strategie basate sulla ricerca e sull’evidenza piuttosto che su tradizioni o mode momentanee. La salute e il benessere fisico degli sportivi, infatti, sono cruciali per il loro successo, e la scienza deve guidare la pratica medica nelle competizioni sportive.

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