Daniele De Rossi, ex centrocampista della Roma e attuale allenatore della squadra, ha condiviso la sua storia durante un episodio della serie “Overlap“, condotta da celebri ex calciatori come Gary Neville, Roy Keane, Jamie Carragher e Ian Wright. L’intervista si è rivelata un’occasione per De Rossi di esprimere il suo affetto per il club giallorosso, il significato che ha il calcio per gli italiani, in particolare a Roma, e le sue esperienze trascorse sul campo.
L’amore per la Roma e la pressione dei tifosi
Nel suo racconto, De Rossi non ha nascosto l’impetuoso amore che nutre per la Roma, evidenziando quanto il club e i suoi tifosi rappresentino una parte fondamentale della sua identità. Il centrocampista ha parlato della pressione che circonda la squadra, sottolineando come il calcio a Roma sia diverso da quello di altre città, e il modo in cui il popolo romano vive la sua passione per il club.
“Se fossi uno chef,” ha scherzato, “e cucinassi una carbonara senza guanciale, mi arrabbierei.” Questa metafora calza a pennello per descrivere il legame emotivo che i tifosi sviluppano con la squadra. De Rossi ha notato che, sebbene i romanisti possano non vincere trofei ogni anno, c’è un forte apprezzamento per la lealtà e per l’impegno profuso dai giocatori. “Abbiamo trascorso 10/12 anni senza vincere, ma avendo sempre dato il massimo in campo,” ha confessato. La storia del club ricorda di successi sfiorati, come i numerosi secondi posti in campionato, che rimangono impressi nella memoria collettiva dei tifosi.
Le scelte professionali di un calciatore
De Rossi ha ammesso che molti giovani calciatori sognano di indossare la maglia giallorossa, ma che è fondamentale fare delle scelte oculate nella propria carriera. Ricordando il suo arrivo a Trigoria a soli 12 anni, ha spiegato come inizialmente fosse un attaccante poco incisivo, a dover lottare per trovare spazio nella squadra. “Ero sempre in panchina nei primi anni, ma poi ho capito che dovevo adattarmi se volevo giocare,” ha riflettuto.
La sua trasformazione in un centrocampista è stata puntellata da esperienze significative, come quella in cui, a 16 anni, ha avuto la sua chance dopo l’espulsione del capitano. Quella partita contro l’Arezzo è stata cruciale, poiché da quel momento De Rossi ha iniziato a trovare una nuova collocazione e una nuova identità sul campo. Si è guadagnato un posto in Primavera e successivamente attirò l’attenzione di Fabio Capello, che lo fece esordire in prima squadra, avviando così un percorso che lo ha portato a diventare un simbolo del club.
La carriera con Capello e le scelte difficili
La figura di Fabio Capello ha giocato un ruolo determinante nella crescita calcistica di De Rossi. L’ex allenatore lo convocava regolarmente per gli allenamenti e, nonostante fosse solo un giovane giocatore, il centrocampista ha vissuto una delle stagioni più memorabili per la Roma, vincendo lo Scudetto. Sebbene fosse in panchina per un buon numero di partite, le emozioni che ha vissuto durante quell’annata sono rimaste per sempre nel suo cuore.
De Rossi ha raccontato anche delle difficoltà affrontate durante la sua carriera, come le richieste di prestito da parte di diversi club, tra cui Chievo, Empoli e Reggina. Alla fine, le scelte fatte sono state dettate da una combinazione di passione e fede nelle proprie capacità di emergere. Con la concorrenza di calciatori di alto profilo come Emerson e Dacourt, il giovane si è trovato a gestire la pressione con determinazione, giocando un numero significativo di partite.
La vicinanza alla Premier League
Verso la fine della sua carriera da calciatore, De Rossi ha rivelato di essere stato molto vicino a fare il grande salto in Premier League. Il Manchester United, uno dei club più prestigiosi, si era avvicinato a lui e, sebbene l’idea di lasciare Roma fosse difficile, l’opportunità di giocare in un grande club era allettante. Le esperienze avute all’estero e le altre proposte venute da diversi club hanno fatto riflettere De Rossi su cosa avrebbe potuto significare giocare in una delle leghe più celebri al mondo, aggiungendo ulteriore intensità alla sua carriera e alla sua storia personale legata al calcio.
In questa intervista, l’ex calciatore ha mostrato quanto sia profondo il suo legame con la Roma e quanto abbia influito sulla sua vita. La passione calcistica e il rispetto verso il club e i tifosi rimangono i motivi principali che lo guidano, con un chiaro messaggio a tutti quei giovani calciatori che sognano di compiere il suo stesso percorso.