Nel mese di settembre 2024, il mercato del lavoro ha registrato una significativa diminuzione del numero degli occupati e dei disoccupati, accompagnata da un incremento degli inattivi. Questo trend evidenzia una situazione complessa nella quale emergono nuove dinamiche legate all’occupazione e alla disoccupazione in Italia. Analizziamo i numeri e i fattori che caratterizzano questo scenario.
Settembre 2024 segna un calo del numero di occupati, con una riduzione dello 0,3%, corrispondente a circa 63.000 unità in meno. Il decremento interessa diverse categorie, in particolare gli uomini e le donne, includendo i dipendenti nella fascia di età tra i 15 e i 24 anni e quelle tra i 35 e i 49 anni. In controtendenza, si è registrato un incremento del numero di occupati tra i più giovani, precisamente nella fascia 25-34 anni. Accanto a questi dati, il tasso di occupazione è diminuito leggermente, attestandosi a 62,1%, con una flessione di 0,1 punti percentuali.
L’analisi dettagliata mostra che i dipendenti permanenti hanno subito un calo, scendendo a 16.021.000, mentre i lavoratori autonomi appaiono stabili, con 5.147.000 unità. Questa situazione suggerisce una necessità di riforme e politiche occupazionali più mirate, in grado di stimolare il mercato del lavoro in un contesto attuale che richiede maggiore flessibilità e adattamento.
Oltre al calo degli occupati, il numero di persone in cerca di lavoro ha registrato una diminuzione dell’0,9%, pari a 14.000 unità, con una particolare incidenza tra gli uomini e coloro che hanno almeno 35 anni. Tuttavia, la situazione è differente per le donne e i più giovani, dove si è notato un incremento significativo. Il tasso di disoccupazione rimane stabile al 6,1%, mentre il tasso di disoccupazione giovanile ha subito un incremento dal 18,0% al 18,3%, evidenziando una crescente difficoltà di accesso al mondo del lavoro per le nuove generazioni.
Parallelamente, il numero di inattivi è aumentato del 0,4% nell’ultimo mese, corrispondente a 56.000 unità, interessando prevalentemente uomini e donne in tutte le classi d’età, eccetto che per la fascia 25-34 anni. Il tasso di inattività è così salito al 33,7%, con un incremento di 0,2 punti, rappresentando una preoccupante influenza sul mercato del lavoro pronto a prospettare nuove sfide per il governo e le istituzioni.
Analizzando i dati del terzo trimestre del 2024 rispetto al secondo, emergono risultati contrastanti. In questo confronto, si registra un aumento del numero di occupati dello 0,4%, corrispondente a 84.000 unità. Questo balzo positivo è controbilanciato dalla diminuzione delle persone in cerca di lavoro, che cala drasticamente dell’8,5% e dall’aumento del numero di inattivi, che cresce dell’1,1% .
In un’ottica di lungo periodo, settembre 2024 mette in evidenza un incremento annuale degli occupati pari all’1,3%, con 301.000 unità in più rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Questo aumento ha coinvolto uomini e donne in tutte le classi d’età, eccetto quelli tra i 35 e i 49 anni, con un tasso di occupazione cresciuto di 0,4 punti in un anno. Tuttavia, la disoccupazione rimane una questione centrale, con una diminuzione del 21,4% del numero di persone attivamente in cerca di lavoro.
I dati analizzati tracciano un quadro complesso e sfumato dell’attuale mercato del lavoro italiano, in cui salutari incrementi coesistono con segni preoccupanti di stagnazione e incertezza. Questi aspetti richiederanno attenzione e interventi specifici per garantire stabilità e opportunità occupazionali adeguate a tutte le fasce della popolazione.