David Neres, attaccante del Napoli, sta iniziando a scrivere una storia calcistica che ricorda quella di un altro grande protagonista azzurro, Dries Mertens. Con un impatto significativo nelle sue apparizioni dalla panchina, Neres sta dimostrando di poter essere un elemento chiave nelle dinamiche di gioco della squadra. In questa analisi, esploreremo il contributo di Neres alla squadra, le similitudini con Mertens e l’evoluzione del ruolo degli attaccanti nel Napoli.
David Neres: un impatto devastante in campo
Dal suo arrivo al Napoli, David Neres ha collezionato statistiche impressionanti, totalizzando un gol e tre assist in sole 63 minuti di gioco, tutti provenienti da subentrato. Questa efficienza ravvisa in lui un potenziale straordinario di spacca-partite, un termine utilizzato per descrivere quei giocatori capaci di cambiare le sorti di una gara in pochi minuti. Neres ha dimostrato di possedere sia la tecnica che la visione di gioco necessarie per influenzare le partite anche senza partire titolare. La scelta di mister Rudi Garcia di inserirlo a gara in corso si sta rivelando vincente, e il suo dinamismo si sta rivelando fondamentale per il Napoli.
Le sue prestazioni stanno già colpendo gli addetti ai lavori, suscitando un parallelo immediato con Dries Mertens. Negli anni in cui il belga giocò nel Napoli, si trovò a vivere una situazione simile: inizialmente utilizzato come esterno, il suo valore venne a galla soprattutto attraverso le sue apparizioni decisive dalla panchina. Questo tipo di ruolo può risultare complesso, dato che richiede un’ottima capacità di lettura della partita e un apporto significante in termini di rendimento, caratteristiche che Neres sta evidenziando in campo.
Dries Mertens: da dodicesimo a centravanti
La carriera di Dries Mertens al Napoli è un esempio emblematico di come un giocatore possa trasformarsi in un perno della squadra anche partendo da un ruolo secondario. Tra il 2013 e il 2016, Mertens si trovò spesso relegato a un impiego marginale in partenza, con soli sei incontri da titolare nel campionato 2015-16. La sua capacità di colpire in contesti decisivi lo rese però un giocatore prezioso, tanto che la critica si divise: per alcuni, era un’arma da utilizzare al momento giusto, per altri doveva avere un ruolo da protagonista.
Il passaggio di Mertens al ruolo di centravanti sotto la guida di Maurizio Sarri e, in seguito, di Luciano Spalletti, rappresentò un cambio di paradigma. La sua trasformazione in attaccante di riferimento non solo ottimizzò le sue qualità di finalizzatore, ma migliorò anche il rendimento complessivo della squadra. Mertens iniziò a segnare con regolarità , diventando il miglior marcatore di tutti i tempi del club. Queste dinamiche rappresentano un insegnamento anche per Neres, che potrebbe seguire un percorso simile, mentre si integra sempre più nel sistema di gioco di Garcia.
L’evoluzione degli attaccanti nel Napoli
L’analisi della carriera di Neres e di Mertens porta a riflettere sul ruolo degli attaccanti nel Napoli e sull’importanza degli schemi tattici. Sotto vari allenatori, il Napoli ha cercato di equilibrare le esigenze offensive con quelle difensive, il che ha portato a una rotazione intensa dei giocatori in attacco. L’arrivo di Lorenzo Insigne nel ruolo di esterno ha limitato il tempo di Mertens in campo, ma ha anche delineato l’importanza di avere giocatori che sappiano contribuire anche da una posizione meno centrale.
Oggi, Neres si trova in una situazione simile, con diversi attaccanti di talento e la necessità di adattarsi a un sistema di gioco che richiede flessibilità . Riuscire a emergere, come ha fatto Mertens, richiede non solo abilità individuali ma anche la capacità di integrarsi e sfruttare appieno le opportunità che gli vengono offerte. Con l’evoluzione dei suoi ruoli, dalla panchina al campo, Neres potrebbe rivelarsi uno dei protagonisti chiave del Napoli in un futuro prossimo, contribuendo così alla storia di successo del club.