Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha recentemente dichiarato che Castellammare di Stabia è al centro di un’importante trasformazione grazie all’annuncio di un nuovo ospedale. Questa iniziativa, che prevede un investimento di ben 180 milioni di euro, arriva in un momento cruciale per la città, in concomitanza con la revoca del divieto di balneazione sul litorale stabiese. Vediamo nel dettaglio i progetti in corso e il contesto in cui si sviluppano.
Un nuovo ospedale per Castellammare di Stabia
Investimento e progettazione
Vincenzo De Luca ha sottolineato che il nuovo ospedale a Castellammare di Stabia rappresenta un progetto atteso da decenni. La Regione Campania ha acquisito un’area nelle Terme per un costo di 18 milioni di euro e ha avviato la procedura per la progettazione del nuovo complesso ospedaliero. Il governatore ha assicurato che entro quattro mesi sarà pronto il progetto da mettere a bando, con l’intento di avviare anche la demolizione degli edifici esistenti che non rispondono più agli standard moderni.
Il progetto è visto come un “miracolo” da De Luca, che ha evidenziato l’importanza strategica del nuovo ospedale per la comunità locale e per la salute pubblica. L’infrastruttura è progettata non solo per fornire assistenza sanitaria ma anche per attrarre turisti e visitatori, posizionando Castellammare come un centro di eccellenza sanitaria in Regione.
Viabilità e collegamenti
De Luca ha inoltre accennato all’importanza di migliorare la viabilità attorno al nuovo ospedale. È in programma un intervento significativo sulla strada di collegamento del Monte Faito, che contribuirà a facilitare gli spostamenti verso il nuovo complesso ospedaliero e potenzierà la rete di trasporti nella zona. Questo aspetto è fondamentale per rendere il nuovo ospedale accessibile a un numero maggiore di pazienti e visitatori, creando collegamenti efficienti con le strutture sanitarie limitrofe.
Il contesto storico e culturale delle Terme di Stabia
Le antiche sorgenti termali
Le Terme di Stabia, conosciute fin dall’antichità e menzionate anche da Plinio il Vecchio, vantano 28 fonti di acque minerali con diverse proprietà curative. La loro storia risale secoli fa, con le prime indagini sulla qualità delle acque condotte nel 1787 per ordine di Ferdinando I di Borbone. Le analisi effettuate dai medici Domenico Cotugno e Giuseppe Vairo dimostrarono che le acque di Stabia erano superiori a quelle delle rinomate terme belghe, aprendo la strada a un’importante attività turistica e benessere.
Nel XIX secolo, Pietro Castellino trasformò le terme in una vera e propria impresa della salute, realizzando attrezzature e strutture per accogliere visitatori. La nascita delle Nuove Terme nel 1964, che occupano un’area di 100 mila metri quadrati con hotel e centro congressi, segnò un apice nella storia delle terme stabiesi, ma dopo una gestione critica, gli impianti hanno chiuso al pubblico nel 2015, cadendo in uno stato di degrado.
L’eredità e il futuro delle terme
Oggi, le famiglie stabiesi ricordano con nostalgia i fasti delle antiche terme, ma l’idea di riqualificare il sito è al centro di discussioni locali. Molti residenti, come il commerciante Antonio, hanno condiviso ricordi legati alla frequentazione delle terme, animando un dibattito sul futuro di questo patrimonio unico. La speranza è che il nuovo ospedale possa rappresentare un passo decisivo per riportare Castellammare di Stabia al centro dell’attenzione sanitaria e turistica, incentivando investimenti e riqualificazioni necessarie per riequilibrare il tessuto socio-economico della zona.
I prossimi sviluppi, quindi, non riguardano solo la salute dei cittadini, ma implicano anche un’opportunità di rinascita per Castellammare di Stabia, una città che guarda al futuro con rinnovata energia e aspettative.