Vincenzo De Luca ha convocato i 31 consiglieri regionali della sua maggioranza a Santa Lucia per discutere in dettaglio le modifiche alla legge elettorale, incluso il vincolo del doppio mandato. In questo incontro, sono stati coinvolti anche i nuovi membri Luigi Abbate e Luigi Cirillo, rivelando la volontà del presidente della Giunta di monitorare il clima politico interno e pianificare l’ordine del giorno per il Consiglio regionale del prossimo 5 novembre. L’obiettivo primario è l’approvazione della norma nazionale relativa al doppio mandato, il cui recepimento potrebbe rimandare gli effetti sul lungo periodo.
Il presidente De Luca affronta un momento cruciale della sua carriera politica, specialmente dopo le controversie passate e il disaccordo manifestato dai vertici del Partito Democratico. Figure chiave come Elly Schlein e Marco Sarracino hanno posto dubbi sulla posizione del presidente, mentre il suo ex alleato Stefano Graziano ha espresso riserve. Da fonti vicine a De Luca emergono segnali che lasciano intendere una certa apertura: la situazione politica resta tesa, ma non compromessa del tutto. Si attende un chiarimento rispetto ai risultati delle elezioni regionali in Liguria e Umbria, che potrebbero influenzare il futuro del presidente campano.
La necessità di attuare una legge elettorale regionale adeguata diventa sempre più urgente. Se il Partito Democratico avrà successo alle prossime elezioni, De Luca potrebbe preferire muoversi autonomamente, appoggiandosi a un variegato catalogo di liste civiche, pena la necessità di rivedere l’attuale legge elettorale. In caso contrario, si renderebbe necessaria una strategia di salvataggio che potrebbe estendersi anche ad altre regioni meridionali governate dai Dem.
Per la sessione del 5 novembre, De Luca ha messo in agenda una serie di temi rilevanti, tra cui l’approvazione del Documento di economia e finanza, un’iniziativa per il sostegno alle famiglie e una proposta di modifica della legge Calderoli riguardo all’autonomia differenziata. La scelta di affrontare questi temi contemporaneamente al vincolo del doppio mandato sottolinea l’importanza strategica del confronto interno sulla direzione politica da intraprendere.
L’ex presidente della Consulta Paolo Maddalena e Marco Galdi, entrambi di spicco nel panorama giuridico, sono stati menzionati da De Luca per confermare la solidità del percorso legislativo avviato. Secondo il presidente, il provvedimento in discussione non presenterebbe dubbi di legittimità. A suo avviso, era possibile anche non recepire la legge nazionale, ma la scelta di allinearsi alle pratiche di Veneto e Piemonte si fa forte di una visione di coerenza e unità politica.
Parallelamente alla Campania, anche Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, sta affrontando un contesto simile. Emiliano, dopo aver ricoperto due mandati, ha organizzato riunioni di maggioranza per facilitare l’approvazione della legge nazionale sul vincolo del doppio mandato. Fonti locali rivelano che Emiliano non esiterebbe a candidarsi per un terzo mandato, qualora si trovasse in difficoltà un candidato di spicco come il neo eurodeputato Antonio Decaro.
Luigi Cirillo, consigliere di Azione ed ex membro del Movimento 5 Stelle, ha espresso ottimismo circa l’approvazione della legge elettorale regionale. Secondo lui, i temi del terzo mandato e della legge elettorale sono interconnessi, e vi è un’ampia convergenza all’interno della maggioranza sulla proposta di una soglia di sbarramento compresa tra il 2,5 e il 3 per cento. Questo rappresenterebbe un passo significativo verso l’armonizzazione delle regole elettorali con le esigenze dell’attuale panorama politico.