In attesa della decisione del Prefetto di Torino, il mondo del calcio è in fermento per il possibile divieto di trasferta ai tifosi del NAPOLI per la prossima partita contro la JUVENTUS. La richiesta avanzata dal CASMS ha suscitato numerose polemiche, con la comunità calcistica e i legali che si esprimono sull’argomento.
La posizione dell’avvocato Angelo Pisani
La critica al clima di ostilità verso i tifosi napoletani
L’avvocato Angelo Pisani ha espresso le sue opinioni in merito, sottolineando l’anomalia di una possibile restrizione ai tifosi del NAPOLI in un momento in cui la squadra sta ottenendo successi significativi. Nella sua nota, cita un “clima antisportivo” che emerge ogni qualvolta il NAPOLI riesce a ottenere buoni risultati sul campo. Secondo Pisani, questa situazione rappresenta una forma di discriminazione nei confronti dei veri tifosi, nonché una violazione dei valori fondamentali dello sport.
Pisani ha parlato di una decisione che appare “inutile e surreale” quand’è che a meno di 24 ore dall’incontro si considera la chiusura del settore ospiti per i supporters partenopei. Riscontrando che molti tifosi di NAPOLI potrebbero trovarsi comunque allo stadio, l’avvocato ritiene che il divieto colpirebbe ingiustamente solo quelli che non sono in grado di organizzarsi, aggravando ulteriormente le disuguaglianze.
Ipotesi di azione legale e class action
In caso di un’effettiva chiusura del settore ospiti, Pisani ha anticipato l’intenzione di organizzare una “class action”. Questo legalmente mirerebbe a denunciare la presunta incostituzionalità del divieto e la resa delle autorità italiane alla possibile violenza. Secondo il legale, è inaccettabile che ci siano evidenti discriminazioni territoriali nel mondo del calcio.
Una particolare attenzione è rivolta alle conseguenze economiche di un simile divieto. Pisani sottolinea come molte persone che hanno già effettuato investimenti significativi nel seguire la propria squadra—compresi biglietti aerei, prenotazioni alberghiere e spese per i trasporti—meritano non solo il rimborso dei biglietti, ma anche un risarcimento per i danni subiti. Queste spese, raccolte in base a “sedicenti” ragioni di sicurezza, evidenziano un’esigenza di giustizia nei confronti di chi vive la passione calcistica in modo genuino.
Le reazioni nel contesto calcistico
Tifoseria e comunità calcistica in allerta
Le previsioni di divieti e restrizioni hanno innalzato il livello di preoccupazione tra i tifosi e i club. La comunità calcistica si interroga sui metodi di gestione della sicurezza durante le partite che vedono coinvolti gruppi storicamente appassionati come i tifosi del NAPOLI. I dibattiti si intensificano, facendo emergere una contrapposizione tra la necessità di garantire la sicurezza durante gli eventi sportivi e il diritto dei tifosi di seguire la propria squadra in trasferta.
C’è una crescente frustrazione tra i supporter circa le politiche che limitano l’accesso agli eventi sportivi, che vengono percepite come misure che compromettono l’integrità del calcio. Alcuni, infatti, sostengono che tali azioni non colpiscano affatto la violenza, ma piuttosto puniscano coloro che amano il calcio.
Aperto il dibattito sulle politiche di sicurezza
Il tema di fondo rimane aperto: quale sia il giusto equilibrio tra sicurezza e accessibilità per i tifosi. La recente storia calcistica italiana ha mostrato come la questione della violenza negli stadi, che ha portato a misure rigorose, debba essere affrontata con attenzione. Tuttavia, questo non deve tradursi in un ritorno a pratiche discriminatorie che penalizzano i tifosi per il comportamento di pochi. Stimolare il dibattito è essenziale per trovare soluzioni condivise che possano garantire la sicurezza senza compromettere la passione dei tifosi.
Con il CASMS che si prepara a prendere una decisione decisiva, tutto il mondo del calcio guarda con attenzione, sperando in una risoluzione che possa evitare di penalizzare ingiustamente i tifosi del NAPOLI.