A Napoli, il degrado urbano continua a farsi sentire in molte zone della città. Tra queste, lo scalone monumentale di Montesanto, che collega Corso Vittorio Emanuele alla Pignasecca, si presenta in condizioni critiche. Questa situazione, che ricorda un passato non troppo lontano, solleva preoccupazioni per residenti e visitatori, imponendo un immediato richiamo all’attenzione da parte delle autorità competenti.
La realtà di un luogo storico in declino
Lo scalone monumentale di Montesanto, realizzato in pietra lavica, è un percorso tradizionale e panoramico che molti napoletani e turisti decidono di utilizzare. Tuttavia, la triste realtà è che diverse aree lungo il cammino non solo sono sporche, ma evidenziano anche segni di abbandono totale. Posizionandosi sulla prima rampa a sinistra, si nota che è stata interdetta da una rete di protezione e che da settimane attende manutenzione. La situazione appare ben diversa per il lato destro, dove i turisti, ignari del pericolo, affrontano un paesaggio desolante di sporcizia e abbandono, evocando la Napoli degli anni Ottanta e Novanta, quando le scalinate erano rifugi per tossicodipendenti. Ad oggi, l’insegna che segnala il percorso è sbiadita e difficile da identificare, tanto che molti visitatori si affidano ai loro smartphone per orientarsi.
Questo angolo di Napoli, nonostante la sua bellezza architettonica e l’importanza storica, si trova immerso in un contesto di degrado senza precedenti. Decine di siringhe e rifiuti di ogni genere tappezzano il terreno, rendendo quasi impossibile una passeggiata tranquilla. Le parole di un passante mettono in guardia i turisti: “Non scendete di là, è pericoloso.” Il visitatore è avvisato della presenza di tossicodipendenti e della sporcizia presente in quell’area, che rende l’esperienza poco accogliente e sicura.
Una testimonianza del passato e un’invocazione al futuro
Il degrado visibile lungo lo scalone monumentale va oltre la semplice trascuratezza. È una ferita aperta per una città che ha molto da offrire, ma che non riesce a prendersi cura dei propri beni storici. Questo percorso, che ha visto anche Vittorio De Sica girare alcune scene de “Il giudizio universale”, non dovrebbe essere relegato a una condizione di abbandono. Non si tratta solo di un luogo affascinante per i turisti, ma di un vero e proprio simbolo della cultura e della storia napoletana, che ha bisogno di sostegno e manutenzione.
Il Quartiere Intelligente, un’associazione culturale operante nella zona dal 2013, crede fermamente nel rilancio di quest’area, ma si trova ad affrontare sfide crescenti. Come spiega Maria Cristina Di Stasio, le risorse a disposizione sono limitate, e non è mai scontato vedere un intervento di pulizia ordinaria. L’associazione ha collaborato anche con i clochard, cercando di restituire dignità a un’area altrimenti dimenticata, ma la situazione è diventata sempre più complessa, con la presenza di giovani che bivaccano la sera e lasciano dietro di sé una scia di rifiuti.
Lo scalone, dunque, non deve essere visto come un semplice passaggio, ma come un patrimonio da preservare. L’interazione con il Comune è avvenuta, e anche la figura del sindaco Manfredi è rimasta coinvolta nella questione. Tuttavia, l’invito alla Municipalità è chiaro: c’è bisogno di un’attenzione rinnovata per garantire una manutenzione regolare e affrontare un’emergenza che, se non risolta, potrebbe compromettere ulteriormente la bellezza e l’integrità del patrimonio storico di Napoli. La cura di questi luoghi è fondamentale non solo per i residenti, ma anche per i turisti che desiderano esplorare una Napoli viva e accogliente.