La situazione all’interno dell’azienda Dema si fa sempre più critica, dopo che la rappresentanza sindacale unitaria ha dichiarato ufficialmente lo stato d’agitazione. La decisione, presa durante un’assemblea concitata, evidenzia il crescente malcontento tra i lavoratori, frutto di una gestione aziendale che sembra aver interrotto rapporti di collaborazione consolidati nel tempo. Questo articolo esplora le ragioni di questa protesta e l’impatto che potrebbe avere sul futuro dell’azienda.
L’assemblea della Rsu ha evidenziato il forte disagio tra i lavoratori di Dema, azienda attiva nella produzione nel settore aeronautico e dei mezzi di trasporto. Negli ultimi due anni e mezzo, i dipendenti hanno collaborato in modo costruttivo con la direzione, ma l’arrivo del nuovo amministratore delegato ha stravolto un clima di dialogo che sembrava ben avviato. La Rsu ha fatto notare che non ci sono stati miglioramenti nei rapporti industriali; al contrario, vi è stata una brusca interruzione delle comunicazioni tra la dirigenza e i lavoratori.
Le voci all’interno dell’azienda suggeriscono che l’amministratore delegato potrebbe essere più incline a valorizzare esperienze di gestione in ambienti completamente diversi, con il rischio di trascurare le specificità del settore aeronautico. Infatti, il nuovo AD è stato associato a controversie pregresse legate alla gestione industriale e al destino di altre società, come testimoniato da chi osserva il settore. Questa situazione ha alimentato il senso di insicurezza tra i dipendenti, che avvertono la necessità di ridare valore alle loro attese e prerogative lavorative.
In questo contesto, molti lavoratori riferiscono di sentirsi trascurati e di constatare un distacco crescente da parte della direzione aziendale. La mancanza di comunicazione e di risposte concrete alle richieste dei lavoratori hanno ulteriormente incrinato la fiducia, spingendo i rappresentanti sindacali a intensificare le azioni di protesta.
In risposta all’assenza di progressi significativi, la Rsu ha proclamato un pacchetto iniziale di otto ore di sciopero, con le prime due ore programmate per il 21 novembre 2024, al termine del turno di lavoro. Questa scelta segna l’inizio di una serie di iniziative finalizzate a far sentire la voce dei lavoratori e a mettere in evidenza la crisi industriale che attanaglia Dema dal 2009. Gli scioperi non si limiteranno a questo primo appuntamento, ma sono previsti ulteriori eventi di protesta per sollecitare l’attenzione pubblica sulla questione.
Il blocco delle merci in uscita, già proclamato dai lavoratori, rimane attivo. Questa azione rappresenta un tentativo di esercitare pressione sull’azienda e di far comprendere la serietà della situazione. I sindacati sperano che l’attenzione mediatica possa portare a una ripresa del dialogo con la direzione, ma al momento l’impressione è che le trattative avvengano lontano dal contesto aziendale, senza tener conto delle legittime aspettative dei lavoratori.
Come riaffermato dalla Rsu, è essenziale continuare a vigilare su questa situazione e non lasciare che i diritti dei lavoratori vengano trascurati. Le prossime settimane saranno cruciali per comprendere se le istanze dei dipendenti potranno finalmente trovare ascolto e quali misure concrete l’azienda intenderà adottare per placare le tensioni interne e ricostruire un clima di fiducia duratura.