Arriva il 14 novembre nei cinema “Desiré”, un’opera cinematografica d’esordio del regista Mario Vezza, che ha già ottenuto il riconoscimento di miglior film nella sezione Alice nella Città all’interno della Festa del Cinema di Roma. Questo lungometraggio esplora la vita di una sedicenne di origini senegalesi, incapsulata tra le strade di Napoli e le mura di un istituto di pena minorile. Attraverso la narrazione profonda e articolata, il film affronta il delicato tema dell’identità, della crescita personale e delle opportunità, piuttosto che limitarsi a un racconto di formazione canonico.
Un viaggio tra le strade di Napoli e l’istituto di pena
Il film “Desiré” si svolge in due contesti distintivi: le vivaci e spesso dure strade di Napoli e l’istituto penale minorile di Nisida. Il racconto si concentra su una ragazza di sedici anni, arrestata erroneamente mentre si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato. Trasferita in un ambiente carcerario, Desiré inizia un percorso inaspettato di crescita e riscoperta dell’identità. Qui, le esperienze che vive non solo le permettono di confrontarsi con i suoi limiti e la sua realtà, ma aprono anche la porta a nuove esperienze di apprendimento e sviluppo personale.
Questa narrazione sottolinea come gli ambienti, sia quelli sociali che quelli penitentiari, possano influenzare il percorso di vita di una giovane ragazza. Il contrasto tra la vita fuori e quella dentro l’istituto diventa un tema centrale, poiché Desiré, in questo contesto restrittivo, affronta emozioni e scoperte che non aveva mai avuto l’opportunità di vivere prima. La sua ricerca ostinata di connessione e affetto la porta a riconoscere la bellezza e le potenzialità che, ironicamente, fioriscono proprio in un luogo che simbolicamente rappresenta la sua punizione.
Un cast di talento per una storia di crescita
Il ruolo di protagonista è affidato a Nassiratou Zanre, una giovane attrice al suo esordio, che porta sullo schermo la complessità e la vulnerabilità del suo personaggio. Accanto a lei, Enrico Lo Verso, celebre per ruoli significativi in film come “Baaria” e “Il ladro di bambini”, contribuisce con la sua esperienza a dare profondità alla narrazione. Al loro fianco, un cast ricco e variegato, composto da attori come Antonella Stefanucci e Tonia De Micco, crea un ensemble dinamico e coinvolgente che rende la storia ancora più realistica e emozionante.
Il film di Vezza ha l’obiettivo di esplorare e rappresentare non solo la gioventù, ma anche le condizioni sociali e culturali che possono influenzare le vite dei giovani. La direzione artistica e la sceneggiatura, co-firmata con Fabrizio Nardi e con la collaborazione di Maurizio Braucci, evidenziano il desiderio di raccontare una realtà complessa e spesso trascurata. Ogni interazione tra i personaggi è pensata per riflettere le sfide e le speranze delle nuove generazioni, contribuendo a un dibattito più ampio riguardo le opportunità per i giovani oggi.
Riconoscimenti e proiezioni
“Desiré” è stato selezionato per competere nella rassegna “Bimbi belli – Esordi nel cinema italiano”, diretta da Nanni Moretti, e ha riscosso un notevole successo ricevendo apprezzamenti in vari festival, tra cui il Napoli Film Festival. Questa visibilità permette al film non solo di emergere nel panorama del cinema italiano, ma soprattutto di sensibilizzare il pubblico riguardo questioni di grande attualità.
In previsione della sua uscita ufficiale, il film sarà proiettato il 13 novembre presso la Sala della Regina alla Camera dei Deputati, un evento che mira a far riflettere su tematiche di rilevanza sociale. Questa iniziativa rappresenta una piattaforma importante per favorire discussioni che uniscano il mondo del cinema a problematiche giovanili e socio-culturali.
Un progetto con un forte sostegno istituzionale
La realizzazione di “Desiré” è stata possibile grazie al supporto di diverse istituzioni e associazioni, tra cui il Ministero della Cultura, la Regione Campania e la Film Commission Regione Campania. Le riprese sono state effettuate in collaborazione con il Dipartimento per la Giustizia Minorile, permettendo così l’accesso all’IPM di Nisida. Questo aspetto evidenzia non solo l’importanza del progetto dal punto di vista artistico e narrativo, ma anche il suo valore sociale e educativo, mirando a sensibilizzare il pubblico riguardo le sfide affrontate dai giovani in difficoltà.