Dibattito acceso in commissione: si parla della sperimentazione del taser tra favorevoli e contrari

La proposta di sperimentare l’uso del taser nella Polizia locale ha scatenato un intenso dibattito tra i membri della commissione legalità. Mentre alcuni consiglieri applaudono alla misura come un passo necessario per migliorare la sicurezza, altri esprimono forti preoccupazioni riguardo ai rischi legati al suo impiego. Questo articolo esplora le varie posizioni emerse durante la discussione e il contesto che circonda questa iniziativa.

Il taser come strumento di sicurezza: la posizione di De Iesu e Esposito

L’assessore alla Polizia locale, Antonio De Iesu, ha descritto il taser come una risorsa fondamentale sia per la sicurezza degli agenti che per quella dei cittadini. De Iesu ha messo in evidenza l’importanza di abbinare l’uso del taser a dispositivi di registrazione come le bodycam, assicurando una maggiore trasparenza e responsabilità nell’uso di questo strumento. Secondo il suo punto di vista, l’introduzione di queste tecnologie permetterebbe di monitorare l’operato degli agenti, contribuendo a rassicurare la popolazione sulla gestione delle situazioni critiche.

Il comandante della Polizia locale, Ciro Esposito, ha sottolineato che la sperimentazione durerà sei mesi e che questo periodo sarà utilizzato per formare adeguatamente gli agenti, così da prepararli all’utilizzo del taser in modo appropriato. Esposito ha chiarito che ogni decisione riguardo al futuro utilizzo del taser sarà presa dopo aver valutato i risultati della sperimentazione, rendendo il processo aperto e adattabile a nuove evidenze o necessità.

Le opinioni favorevoli: Maresca, Vitelli e Cilenti si schierano a favore

Il dibattito ha visto anche l’intervento del magistrato e consigliere Catello Maresca, che ha espresso un’opinione positiva sul taser, definendolo un “passo fondamentale” per la sicurezza urbana. Maresca sostiene che l’arma elettrica rappresenta un’alternativa non letale alle armi da fuoco, permettendo agli agenti di affrontare situazioni di pericolo con maggiore sicurezza, senza ricorrere a misure estreme.

Anche Maria Grazia Vitelli, del Partito Democratico, ha sostenuto che il taser potrebbe risolvere alcune delle difficoltà quotidiane degli agenti napoletani. Massimo Cilenti, del gruppo Napoli Libera, ha spostato l’attenzione sulle esigenze di protezione per gli agenti, specialmente nelle aree più vulnerabili e periferiche di Napoli. Infine, Iris Savastano di Forza Italia ha ricordato che numerosi episodi di violenza nei confronti delle forze dell’ordine sottolineano la necessità di strumenti di difesa adeguati.

Le riserve di Andreozzi: rischi e preoccupazioni per l’uso del taser

Dal fronte opposto, il consigliere Rosario Andreozzi ha manifestato feroci critiche nei confronti della proposta di sperimentazione. Partendo dalla sua esperienza, ha messo in luce i pericoli associati all’uso del taser, evidenziando il rischio di conseguenze gravi, anche fatali, per gli individui colpiti. Secondo Andreozzi, l’approccio da seguire dovrebbe privilegiare metodi di mediazione e moderazione, piuttosto che risolvere le situazioni conflittuali con strumenti potenzialmente letali.

Inoltre, Andreozzi ha espresso la sua preoccupazione riguardo agli effetti disproporzionati che questa misura potrebbe avere su popolazioni vulnerabili, come migranti e senza fissa dimora. Ha suggerito che si consideri l’integrazione del taser con misure di sicurezza sanitaria, come la dotazione di defibrillatori portatili, per prevenire possibili incidenti causati dall’uso dello strumento.

La posizione di Andreozzi è chiara: ciò che si sta delineando è una svolta verso un approccio securitario che non tiene conto delle reali necessità delle persone più vulnerabili nella società. La sua intenzione è quella di portare in aula un forte dissenso, rappresentando non solo il suo partito, ma anche le istanze delle categorie sociali che si sentono minacciate da questa politica di sicurezza.

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Filippo Grimaldi