I distretti agroalimentari italiani segnano un trend positivo nel primo trimestre del 2024, con esportazioni che raggiungono 7,1 miliardi di euro, evidenziando un incremento significativo rispetto al periodo precedente. Questo risultato indica una ripresa e una solidità di un settore che già nel 2023 aveva registrato un progresso sui mercati esteri. Analizzando i dati portati dal Monitor di Intesa Sanpaolo, si può notare che il comparto agroalimentare continua a rappresentare una componente chiave dell’export italiano, in risposta a sfide economiche e climatiche.
Nel primo trimestre del 2024, l’export dei distretti agroalimentari italiani ha raggiunto quasi 7,1 miliardi di euro, con un aumento di 441 milioni di euro pari a un +6,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo risulta in linea con l’andamento generale delle esportazioni agroalimentari, che hanno mostrato una crescita del 6,7%. Sebbene i distretti agroalimentari continuino a prosperare, l’andamento è in contraddizione con altri settori manifatturieri, che hanno registrato un calo delle vendite all’estero del 2,7%.
La performance dei diversi distretti del settore rivela significativi scostamenti. Per esempio, i distretti vitivinicoli hanno visto un incremento del 2,4%, totalizzando oltre 1,5 miliardi di euro in export, dopo un leggero calo nel 2023. La ripresa è trainata principalmente dai Vini del Veronese, che registrano un’aggiunta a due cifre del 11,6% e dai Vini dei colli fiorentini e senesi .
Contrastante la situazione per il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, che si assesta quasi ai medesimi valori del 2023, mostrando solo un incremento marginale dello 0,4%. Tuttavia, il distretto vitivinicolo dei Vini di Langhe, Roero e Monferrato ha visto un piccolo arretramento del 2%.
Le filiere di pasta e dolci continuano a mantenere un buon ritmo di crescita, con una variazione del +4,4% nel primo trimestre 2024, confrontato con il +4,8% dello scorso anno. Il distretto dei Dolci di Alba e Cuneo si distingue per un incremento significativo, con quasi 75 milioni di euro di esportazioni in più e una crescita del 18,9%. In contrapposizione, gli alimenti campani hanno vissuto un calo sostanziale, con l’Alimentare napoletano che ha registrato un -33,2% e l’Alimentare di Avellino un -22,6%.
I distretti agricoli mostrano solamente un lieve progresso in un contesto segnato da condizioni meteorologiche avverse. Il principale distretto, l’Ortofrutta romagnola, ha chiuso il trimestre con un risultato praticamente invariato, nonostante le sfide legate a siccità e alluvioni che hanno influito sulle produzioni locali. Al contrario, i Mele dell’Alto Adige hanno segnato un consistente rialzo del 16,9%, mentre il Florovivaistico del Ponente ligure è cresciuto del 10,7%.
Analizzando altre filiere, la vendita dei prodotti conservati è aumentata dell’8,4%, con il distretto delle Conserve di Nocera in prima linea, contribuendo significativamente alla crescita globale del settore. Altri segmenti, come le carni e i salumi, continuano a prosperare, con i Salumi di Parma che crescono del 17,6%. In contrasto, la filiera lattiero-casearia mostra luci e ombre, con il Lattiero-caseario della Lombardia in leggera contrazione mentre il distretto parmense cresce del 36%.
Il comparto dell’olio ha registrato un’impennata sorprendente del 65%, con aumenti significativi in tutti i distretti coinvolti. Le previsioni per la campagna 2023-2024 indicano un recupero produttivo significativo dopo gli scorsi anni difficili. La filiera del caffè ha visto una crescita dell’8%, evidenziando un apprezzamento per il Caffè di Trieste, che cresce del 13,8%.
I mercati esteri rimangono un punto di forza cruciale per il settore agroalimentare italiano. La Germania si conferma come il principale partner commerciale, con una crescita delle esportazioni del 4,2%. Anche gli Stati Uniti recuperano terreno, con un incremento del 17,2%. Mentre i flussi verso Francia e Regno Unito crescono modestamente, le economie emergenti mostrano risultati sorprendenti, con un incremento del 10,1% rispetto all’anno precedente.
Massimiliano Cattozzi di Intesa Sanpaolo sottolinea l’importanza di sostenere questo trend di crescita attraverso investimenti strategici. Negli ultimi anni, Intesa ha erogato oltre 6 miliardi di euro alle PMI del settore agroalimentare, con l’obiettivo di favorire innovazione e sostenibilità. Questa strategia mira non solo a garantire la continuità dei processi produttivi, ma anche a rafforzare il Made in Italy sui mercati esteri, affrontando le sfide del contesto globale.