Divieto di trasferta per i tifosi del Napoli: i motivi dietro la decisione del prefetto

L’odierna decisione del prefetto di Milano di vietare la trasferta ai tifosi del Napoli residenti in Campania per il big match Inter-Napoli ha generato ampie discussioni. Questa scelta, che si concretizzerà durante l’atteso incontro di domenica 10 settembre alle 20.45 presso lo stadio San Siro, è stata formalizzata in seguito alle indicazioni fornite dal Comitato per la sicurezza delle manifestazioni sportive. L’analisi delle motivazioni alla base di questa decisione rivela scenari complessi che spaziano dai contrasti tra tifoserie alle misure di tutela dell’ordine pubblico.

Il contesto del divieto

La misura restrittiva è il risultato di una realtà che caratterizza il calcio italiano, dove le rivalità tra tifoserie possono sfociare in incidenti gravi. La rivalità tra sostenitori del Napoli e dell’Inter ha una lunga storia, con episodi di violenza che hanno segnato in modo indelebile i rapporti tra le due fazioni. Il divieto di vendita dei biglietti si applica anche ai tifosi in possesso della Fan Card del Napoli, evidenziando la rigidità della norma che mira a prevenire possibili conflitti.

Una delle date più significative nella cronologia di questa rivalità è certamente il 26 dicembre 2018, quando a Milano avvenne un tragico incidente che portò alla morte dell’ultras Daniele Belardinelli. Questo evento ha consolidato un clima di tensione tra le due tifoserie; da allora, sono state adottate misure di reciprocità che portano a vietare la presenza di tifosi napoletani allo stadio San Siro, mentre i supporter interisti non possono accedere allo stadio Diego Armando Maradona a Napoli.

Questa situazione ha creato un precedente significativo nel panorama calcistico italiano, imponendo un’analisi critica sulla gestione della sicurezza nelle partite di alto profilo. La decisione di escludere i tifosi del Napoli è quindi una misura cautelativa, con l’obiettivo di garantire l’ordine pubblico e preservare la tranquillità durante gli incontri di alta tensione.

I supporter del Napoli e il bilancio della sfida scudetto

Nonostante il divieto imposto ai residenti in Campania, i tifosi del Napoli non saranno del tutto assenti al match di San Siro. Infatti, il club partenopeo potrà contare sui sostenitori che risiedono in altre regioni d’Italia, come il Nord, dove il tifo azzurro è ampiamente diffuso. Questo permette un quantitativo notevole di appassionati pronte a sostenere la squadra, confermando che l’affetto per il Napoli trascende le limitazioni geografiche.

Si prevede infatti che almeno 4000 tifosi delle regioni settentrionali parteciperanno all’evento, una presenza che si prospetta fondamentale per il morale della squadra. Questo aspetto sottolinea anche la dimensione più ampia del calcio, dove le identità regionali e le amicizie tra tifoserie possono sovente sfumare nel contesto di una grande passione condivisa. L’attesa per il big match, che si presenta come uno degli eventi forti della Serie A, non fa che accrescere l’attenzione sul campo di gioco, rendendo la partita ancor più attesa anche a livello nazionale.

Le misure di sicurezza e il divieto di trasferta riflettono quindi non solo il clima di rivalità tra le tifoserie, ma anche un’evidente volontà di tutelare la sicurezza di tutti i presenti, evitando che gli scontri tra gruppi di tifosi possano affievolire l’atmosfera festosa e competitiva che rappresenta il calcio italiano. Anche se i tifosi del Napoli residenti in Campania non potranno partecipare, le tribune di San Siro saranno comunque affollate, promettendo uno spettacolo sportivo che sarà ricordato sia per la rivalità che per la qualità del gioco espressa in campo.

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Filippo Grimaldi