Domenico Sepe celebra l’arte e la tradizione militare con una scultura in Piazza del Plebiscito

L’arte scultorea continua a risplendere a Napoli, grazie al lavoro del maestro Domenico Sepe, la cui ultima creazione è stata inaugurata in una cerimonia solenne. La scultura, dedicata alla Scuola Militare “Nunziatella”, è stata esposta in Piazza del Plebiscito durante il giuramento degli allievi del 237° Corso. Questo evento ha richiamato l’attenzione di figure di rilievo nel panorama istituzionale e militare italiano, sottolineando l’importanza della tradizione e della formazione militare nel contesto culturale del Paese.

L’evento di giuramento e l’opera di Sepe

Il giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana da parte degli allievi della Scuola Militare “Nunziatella” ha avuto luogo in un’atmosfera carica di significato e celebrazione. La scultura di Sepe, un allievo in bronzo a grandezza naturale, è stata posizionata strategicamente nei pressi del famoso largo, catturando l’ammirazione dei molti presenti. Tra gli ospiti illustri si sono distinti il Sottosegretario di Stato per la Difesa, Senatrice Isabella Rauti, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Luciano Portolano, e altre autorità civili e militari.

Il gesto simbolico del giuramento ha riunito la comunità attorno a valori fondamentali come l’onore e la dedizione al servizio. La scelta di esporre la scultura in una cornice storica e significativa come Piazza del Plebiscito ha aggiunto un ulteriore strato di importanza all’evento. Non solo è stata una celebrazione del nuovo corso di allievi, ma anche un momento di riflessione sulle radici e sull’evoluzione della formazione militare in Italia.

La scultura: un simbolo di tradizione e innovazione

L’opera di Domenico Sepe, realizzata su iniziativa del curatore d’arte e ex allievo Francesco Pascotto, è la prima scultura dedicata agli allievi della Nunziatella, un’istituzione che, dalla sua fondazione, ha contribuito in modo significativo alla formazione di tanti leader militari. La statua in bronzo, oltre a rappresentare fisicamente un allievo, incarna lo spirito della scuola e la sua lunga tradizione.

Sepe ha sottolineato che la sua scultura è costruita attorno a due elementi chiave: la materia e il vuoto. Per l’artista, il bronzo rappresenta un legame con la storia, mentre lo spazio vuoto all’interno della scultura simboleggia la dimensione spirituale dell’arte. Questa concezione riflette un dialogo tra il passato e la contemporaneità, un tema che caratterizza fortemente il lavoro di Sepe.

La scultura non solo arricchisce il paesaggio urbano di Napoli, ma alimenta anche il dibattito sull’importanza della cultura e del patrimonio artistico nel contesto della formazione militare. La presenza di personalità importanti, come il Sergente Maggiore Andrea Adorno, Medaglia d’Oro al Valor Militare, e il Sindaco di Napoli, Prof. Gaetano Manfredi, evidenzia l’impatto che l’arte di Sepe ha sul tessuto sociale della città.

Il maestro Sepe e il suo legame con la città

Domenico Sepe si conferma come uno dei più apprezzati scultori contemporanei italiani, capace di unire l’arte al richiamo della memoria storica. Nel corso degli anni, ha creato opere che risuonano con i valori e le tradizioni della comunità napoletana, affermando così il suo ruolo di artista nel panorama culturale della regione.

Il maestro Sepe ha anche fatto notizia per il suo coinvolgimento nella realizzazione di un calendario commemorativo che celebra la tradizione e l’eccellenza della Nunziatella per l’anno 2025. Quest’iniziativa non sola esprime il suo attaccamento alla storicità dell’istituzione, ma si allinea anche con il suo desiderio di innovare e raccontare storie attraverso la scultura.

Con la sua opera, Domenico Sepe ha saputo riportare alla ribalta il dialogo tra l’arte e le istituzioni militari, creando un punto di riferimento per la comunità e alimentando la memoria storica. Non è solo una celebrazione personale, ma una valorizzazione collettiva delle tradizioni che plasmano il presente e il futuro della formazione militare in Italia.

Published by
Valerio Bottini