Dopo l’arresto: Ana Zahirovic, la lady degli scippi, torna in cella per furti a Roma

Ana Zahirovic, nota come la “Lady Scippo”, è di nuovo nei guai. La donna croata di 31 anni, già condannata a una pena totale di 30 anni per furti e scippi, è stata arrestata dai Carabinieri a Roma mentre metteva a segno un colpo in Piazza Navona. La sua storia è un esempio di come le ripetute condanne si scontrano con la realtà delle sue gravidanze, che l’hanno spesso riportata in libertà.

Il nuovo arresto: la dinamica dell’operazione

Ieri, i Carabinieri della stazione San Lorenzo in Lucina, in servizio in borghese nel centro storico di Roma, hanno riconosciuto Ana Zahirovic mentre si aggirava per le strade di una delle zone più affollate della capitale. Dopo un attento pedinamento, l’hanno colta in flagranza di reato mentre sfilava il portafogli dalla borsa di una pensionata argentina, giornalista in pensione. L’intervento tempestivo dei militari ha portato immediatamente all’arresto della donna, che si è rivelato essere nuovamente incinta di tre mesi.

L’arresto ha suscitato l’attenzione non solo per il modo in cui è avvenuto ma anche per la ripetitività delle sue azioni criminali. La Zahirovic ha accumulato una lunga lista di condanne per casi analoghi, e nonostante le pesanti accuse e le reiterate punizioni, è tornata a delinquere. Questa volta, la giustizia ha dovuto affrontare il dilemma di trovare una punizione adeguata, considerata la sua condizione di gravidanza.

Il processo e la pena comminata

Questa mattina, Ana è comparsa davanti al tribunale di Piazzale Clodio. Durante l’udienza, il giudice ha convalidato l’arresto e ha esaminato il suo casellario giudiziario, trovando un gran numero di condanne a suo carico. La procura aveva richiesto gli arresti domiciliari, ma il giudice ha deciso diversamente, imponendo a Zahirovic l’obbligo quotidiano di presentazione alla polizia giudiziaria. Questo provvedimento segna una chiara intenzione di mantenere un certo controllo sulla donna, evitando che possa continuare a delinquere impunemente.

Al termine dell’udienza, Ana ha optato per patteggiare, accettando una pena di otto mesi di reclusione e una multa di 200 euro. È una soluzione che continua a sollevare interrogativi sulla gestione delle donne in situazioni simili, soprattutto quelle che si trovano in stato interessante.

La lunga storia criminale di Ana Zahirovic

Il profilo di Ana Zahirovic è complesso. Con dieci figli a carico, la donna ha dimostrato una notevole capacità di eludere le conseguenze delle sue azioni. Negli ultimi vent’anni, si stima che abbia commesso quasi 150 furti e scippi in diverse città italiane, tra cui Roma e Milano. Ogni volta che è stata arrestata, la sua gravidanza ha spesso giocato un ruolo chiave nel suo rilascio.

A agosto scorso, un altro arresto l’aveva vista coinvolta, ma era tornata subito in libertà grazie alla nascita del suo decimo figlio, un neonato di pochi mesi. La situazione di Ana solleva importanti argomenti riguardo alle politiche giuridiche in materia di criminalità, genere e maternità: come si affrontano le ripetute violazioni di legge da parte di madri in condizioni particolari? La giustizia ha il compito di proteggere la società e, al contempo, di considerare le circostanze personali dei trasgressori.

Arresti e controlli dei Carabinieri

L’arresto di Zahirovic si inserisce in un più ampio intervento delle forze dell’ordine nella lotta al crimine a Roma. I Carabinieri hanno intensificato i controlli nelle aree più sensibili della Capitale, come le stazioni della metropolitana e i centri commerciali. Durante questi controlli, sono stati effettuati anche altri arresti di borseggiatori, a testimonianza dell’impegno delle autorità nel mantenere alta l’attenzione su questi reati molto frequenti.

La serie di operazioni di controllo evidenzia non solo la presenza di un problema diffuso come quello del furto, ma anche il costante lavoro delle forze dell’ordine per rendere più sicure le strade della città. Le operazioni dimostrano un’incessante azione preventiva e reattiva per contrastare attività illecite, rispondendo a un’esigenza sociale di maggiore sicurezza per i cittadini.

Published by
Valerio Bottini