Una tragica notizia ha colpito la comunità di Afragola, un comune nella provincia di Napoli, dove una bambina di appena 10 mesi è stata trovata senza vita nella sua culla. Gli eventi, avvenuti nel Rione Salicelle, hanno destato shock e tristezza tra i residenti e hanno sollevato interrogativi sui possibili motivi alla base di tale tragedia, con un focus particolare sulla Sindrome della Morte Improvvisa del Lattante.
Secondo quanto riportato da Il Mattino, la piccola avrebbe manifestato un malore inaspettato, scatenando un’urgente telefonata ai servizi di emergenza. I genitori riferiscono che la bambina, fino alla sera precedente, appariva in ottima salute e non mostrava alcun segno di malessere. Tuttavia, nella notte, si sarebbe improvvisamente presentata con colorito pallido e un respiro affannoso, accompagnato da abbondante sudorazione.
La situazione ha raggiunto un punto critico che ha spinto la madre a contattare il numero di emergenza 118, nella speranza di ricevere aiuto tempestivo. I soccorritori, giunti sul posto in pochi minuti, hanno tentato senza successo di rianimare la neonata, lasciando i genitori nella disperazione e nel dolore, acuiti dalla presenza del fratello di cinque anni, che ha vissuto in diretta la terribile scena.
Dopo il tentativo di soccorso, il corpo della piccola è stato trasferito nell’obitorio dell’ospedale civile San Giuliano di Giugliano, dove sarà sottoposto a un’autopsia. L’obiettivo di questo esame è quello di stabilire le cause esatte del decesso. Al momento, le prime indicazioni suggeriscono l’ipotesi di un decesso per cause naturali, con particolare riferimento alla cosiddetta Sindrome della Morte Improvvisa del Lattante, nota anche come “morte in culla“. Questo fenomeno si verifica generalmente in bambini sotto i 12 mesi e può manifestarsi in modo del tutto inaspettato, anche in neonati che apparentemente godono di buona salute.
Non si tratta di un caso isolato, poiché, solo una settimana fa, un’altra neonata di sei giorni ha perso la vita in circostanze simili a Nocera. In quel caso, la piccola si trovava nel letto con i genitori e dopo l’ultima poppata sembrava essersi addormentata serenamente. Tuttavia, all’alba, il padre non ha avvertito alcun movimento della figlia e, accortosi della gravità della situazione, ha subito allertato i servizi di emergenza. Anche in questo episodio, malgrado la corsa disperata all’ospedale Umberto I, la neonata non è riuscita a sopravvivere.
La ripetizione di simili eventi nel breve arco di tempo ha portato a un crescente allerta nella comunità, nonché a un’attenzione rinnovata verso possibili fattori di rischio legati a neonati e lattanti. Le autorità sanitarie e le associazioni di vigilanza sono ora chiamate a sensibilizzare le famiglie su questa problematica, con l’intento di prevenire futuri eventi tragici.