Due adolescenti di 17 anni, residenti nell’area di Napoli, sono stati recentemente collocati in una comunità. Sono accusati di rapina aggravata e il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri della stazione di Parete, in provincia di Caserta. Questa azione è avvenuta a seguito di un’ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i minorenni di Napoli, in seguito a un’attenta richiesta della Procura per i minori, la quale ha coordinato le indagini.
Le rapine nel casertano tra settembre e ottobre
Le indagini hanno preso avvio in occasione di rapine che si sono consumate nel territorio casertano tra settembre e ottobre dello scorso anno. Stando alle accuse, un giovane di 17 anni, il quale ha agito con il volto coperto e armato di coltello, ha tentato di rapinare l’Ufficio Postale di Casaluce. Nella stessa giornata, ha effettivamente realizzato una rapina presso il supermercato Eurospin di San Marcellino. Questo episodio evidenzia la gravità e la premeditazione con cui l’adolescente ha agito, mettendo a rischio la sicurezza dei presenti.
Dall’altro lato, il secondo minore è coinvolto in un’altra rapina commessa con un complice non ancora identificato. Questo crimine ha avuto luogo presso l’ufficio postale di Parete, manifestando un modus operandi simile a quello del primo giovane. Complessivamente, i rapinatori sono riusciti ad asportare oltre 2.000 euro in contante, un bottino significativo che ha allarmato le autorità e i residenti della zona.
Le indagini e le prove raccolte
Le indagini svolte dai carabinieri di Parete in collaborazione con la Compagnia di Aversa hanno portato a risultati decisivi grazie alla cooperazione delle vittime coinvolte. Le testimonianze raccolte sono state fondamentali per ricostruire i dettagli delle rapine, ma non sono state le uniche prove a disposizione degli investigatori.
Determinanti si sono rivelate le immagini delle telecamere di sorveglianza, sia degli uffici postali che di altre aree circostanti dove sono avvenuti i reati. Questi strumenti tecnologici hanno fornito elementi visivi chiave che hanno facilitato l’identificazione dei due minori, contribuendo a creare una solida base per l’azione legale intrapresa. Conseguentemente, l’operato delle forze dell’ordine ha prevalso in un contesto di crescente preoccupazione per l’aumento della criminalità giovanile nella regione.
Il trasferimento dei ragazzi in una comunità rappresenta un passo significativo nel tentativo di rieducare i minori coinvolti in comportamenti devianti e di garantire un intervento protettivo da parte delle istituzioni competenti. La vicenda, che ha suscitato un’ampia attenzione in città e non solo, evidenzia l’importanza di una risposta tempestiva e coordinata da parte delle autorità per affrontare simili episodi di criminalità.