La tragedia che ha colpito Scampia ha lasciato segni indelebili su molte famiglie, in particolare su due bambine che hanno vissuto momenti di terrore nel crollo del ballatoio alla Vela Celeste. Attualmente, le piccole sono state dimesse dall’ospedale Santobono, ma il loro futuro è incerto e, come molti altri sfollati, sono senza un’abitazione. I loro zii, Giuseppe e Francesco Russo, hanno indirizzato una lettera alla premier Giorgia Meloni affinché prenda urgentemente in considerazione le loro condizioni e quelle di tutte le famiglie colpite.
Dopo il crollo della Vela Celeste, le due bambine, che sono state fortunatamente dimesse dal Santobono, si trovano ora temporaneamente a casa di una zia. Questo soggiorno, purtroppo, è solo un rimedio momentaneo. I loro zii, Giuseppe e Francesco Russo, raccontano di come le loro vite siano state stravolte, come se tutto ciò che conoscevano fosse andato perduto in un attimo. Entrambi lavorano al di fuori di Napoli, uno come cameriere e l’altro come aiuto macellaio. Sono scampati a una catastrofe che ha sconvolto l’intera comunità della Vela Azzurra.
Le famiglie coinvolte in questa tragedia si sentono abbandonate, in attesa di un aiuto che tarda ad arrivare. In un momento di estrema difficoltà, esprimono la loro frustrazione: “Abbiamo perso tutto, siamo ancora abbandonati al nostro destino”. Il loro quotidiano è ora pervaso dall’angoscia delle riunioni politiche e dalla mancanza di un chiaro supporto da parte delle istituzioni. A tutto questo si aggiunge la preoccupazione per i familiari ancora in ospedale e per quelli già dimessi, che necessitano di cure prolungate.
Con la lettera al legale Angelo Pisani, Giuseppe e Francesco Russo stanno facendo un appello diretto alla premier Meloni affinché intervenga, analogamente a quanto fatto con altre situazioni critiche. Pisani ha dichiarato: “Le chiederò di intervenire come a Caivano – spiega Pisani – e a tutela dei valori e affetti delle vittime, che è dovere dello Stato difendere”. La richiesta non è solo di aiuto immediato, ma anche di una sostanziale assistenza economica che possa garantire un minimo di stabilità a queste famiglie nel tempo.
Le richieste tese a garantire almeno due abitazioni e un’indennità economica adeguata evidenziano la necessità di risorse concrete per ripartire. Le famiglie colpite dalla tragedia sperano in un intervento non solo per loro, ma anche per le bambine, considerate vittime innocenti di un evento che ha segnato profondamente le loro vite. Il legale Pisani si sta attivando per inoltrare queste richieste a Palazzo Chigi, affinché nessuno venga dimenticato in questo drammatico frangente.
La comunità di Scampia si stringe attorno alle famiglie colpite, riconoscendo l’importanza di un supporto collettivo di fronte a un simile disastro. Le giornate, oltre ad essere permeate dall’assistenza ai familiari in ospedale, sono caratterizzate anche da opportunità di solidarietà e coesione locale. I legami di vicinanza si sono intensificati, con tante persone pronte a offrire aiuto e sostegno a quanti si trovano nella necessità.
Attualmente, la priorità risulta essere quella di garantire un alloggio sicuro e dignitoso per le famiglie evacuate, in modo che possano iniziare a ricostruire le loro vite. A questo si aggiunge la necessità di un sostegno economico per far fronte alle spese quotidiane. La comunità, insieme agli avvocati e ai rappresentanti politici, sollecita risposte tempestive dalla regione e dal governo, affinché il dramma di Scampia sia affrontato e risolto con attenzione e solerzia. Riuscire a superare questa crisi richiederà sforzi congiunti e la determinazione di non lasciare nessuno indietro.