Un forte movimento sta prendendo piede in tutta Italia in supporto della campagna referendaria per l’abrogazione della legge sull’autonomia differenziata. Con quasi 88 mila adesioni digitali già registrate e cifre in crescita in diverse regioni, il clima politico si fa sempre più acceso. La legge, voluta dalla Lega di Salvini e Calderoli, sta suscitando forti reazioni tanto nel Sud quanto nel Nord, dove i cittadini iniziano a esprimere il loro dissenso attraverso la firma.
un fenomeno nazionale in crescita
Dati aggiornati sull’adesione
La campagna referendaria ha visto un notevole aumento di adesioni negli ultimi giorni, raggiungendo quasi 500 mila firme in tutta Italia. Un numero che dimostra inequivocabilmente l’interesse dei cittadini nell’affrontare il tema dell’autonomia differenziata. Secondo le statistiche, la Campania si posiziona al primo posto con oltre 100 mila adesioni totali, a cui si sommano le firme raccolte online e nei banchetti fisici. Solo nel portale digitale, la Campania ha già superato le 88 mila firme.
Nel Settentrione, la Lombardia guida la corsa con oltre 45 mila firme, seguita dall’Emilia Romagna con circa 25 mila e dal Piemonte, che si attesta intorno alle 20 mila. Il Veneto, con quasi 15 mila adesioni, e la Liguria con oltre 7 mila completano la lista delle regioni settentrionali attive nel referendum. Questi numeri sono in continua evoluzione, e il dato totale di adesioni, che include anche quelle delle regioni Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta e Trentino, potrebbe continuare a salire.
Unione di intenti tra regioni
Non sorprende che cittadini di diverse regioni stiano mostrando il loro dissenso nei confronti di una legge che, secondo i promotori del referendum, potrebbe danneggiare sia il Sud sia il Nord. La raccolta di firme sta avvenendo attraverso una piattaforma digitale attivata dal 26 luglio e attraverso eventi di raccolta fisica. Questo significativo movimento popolare deve far riflettere sulle questioni legate alla divisione territoriale e alla governance del Paese.
la risposta del sud
Campania al centro della mobilitazione
In Campania, il sostegno della popolazione all’iniziativa referendaria è palpabile. I segretari generali di Cgil e Uil, Nicola Ricci e Giovanni Sgambati, informano che la regione ha già superato quota 100 mila firme. Questo è un chiaro indicativo dell’interesse e della mobilitazione politica a livello locale contro la legge sull’autonomia differenziata. Più della metà delle adesioni proviene dalla raccolta online, dimostrando che la digitalizzazione facilita un coinvolgimento più ampio e accessibile.
Le firme in arrivo non si fermano qui: 37 mila adesioni arrivano dalla Puglia, mentre Calabria e Abruzzo seguono a ruota con oltre 22 mila e 8 mila firme, rispettivamente. La Basilicata, sebbene con meno adesioni, contribuisce con 6 mila firme. Questo sostegno massiccio sottolinea la determinazione e l’unità del Sud contro una legge considerata divisiva.
I dati delle isole
Non da meno, le Isole segnalano un movimento significativo. Sicilia e Sardegna, unite, superano le 50 mila adesioni digitali. Questo ampio coinvolgimento è un indicatore chiaro che il messaggio della campagna referendaria sta risuonando anche tra le popolazioni insulari, pronte a unirsi per sostenere cause comuni.
una questione di governance
Le voci dei governatori
Il referendum sull’autonomia differenziata ha suscitato reazioni contrastanti tra i leader regionali. Il Presidente della Campania, Vincenzo De Luca, ha commentato la situazione dichiarando che le adesioni rappresentano una doppia critica al governo nazionale e all’attuale riforma, ritenuta superata. Le preoccupazioni su come l’autonomia differenziata potrebbe influenzare le disuguaglianze territoriali sono emerse come un tema centrale, evidenziando la necessità di un dibattito politico serio.
D’altra parte, il governatore di Basilicata, Vito Bardi, ha difeso la necessità di riforme e una revisione della distribuzione delle funzioni decisionali, sottolineando che le sfide territoriali richiedono una risposta accurata e continua nel tempo. Queste posizioni divergenti rendono il dibattito ancora più complesso e interessante, mostrando come la questione dell’autonomia differenziata non riguardi solo le singole regioni ma l’intera nazione.
Un tema di attualitÃ
Il referendum sull’autonomia differenziata sta emergendo come un tema caldo dell’agenda politica italiana, con la mobilitazione di cittadini e politici che stanno plasmando un quadro complesso e variegato. L’interesse crescente nei confronti di questa iniziativa popolare potrebbe dare avvio a nuovi scenari di governance e mostrare la volontà del popolo di essere parte attiva nelle decisioni che influenzano il destino del paese. Il crescendo di adesioni e il dibattito in corso stanno chiaramente segnando un momento cruciale nella storia recente dell’Italia, e si preannuncia un autunno ricco di attività e argomentazioni sui temi dell’autonomia e dell’unità nazionale.