Edoardo Bennato racconta il suo legame con Maradona e le stelle del Napoli di oggi

Edoardo Bennato, il famoso cantautore partenopeo, ha recentemente condiviso le sue riflessioni sul calcio e sul suo legame con la città di Napoli in un’intervista esclusiva a La Gazzetta dello Sport. Con una carriera che abbraccia decenni e un amore profondo per il suo territorio, Bennato si è soffermato sui ricordi legati a Diego Maradona e sull’attuale talento calcistico che caratterizza la sua città. Scopriamo nel dettaglio le parti salienti della sua intervista, che mescola musica e sport con il calore tipico della tradizione napoletana.

Il ricordo di Maradona: un’amicizia speciale

Durante l’intervista, Edoardo Bennato ha evocato i momenti trascorsi con Diego Maradona, un’icona non solo del calcio, ma anche della cultura napoletana. I due si erano incontrati in molte occasioni, ma un ricordo particolarmente vivido è quello del Natale trascorso insieme. “La sera del secondo scudetto andammo in discoteca”, ha raccontato Bennato, descrivendo la loro amicizia come fortemente basata su una stima reciproca.

Bennato non ha nascosto l’ammirazione per il talento di Maradona, sottolineando quanto fosse “mostruoso” il suo modo di giocare, caratterizzato da velocità e abilità. “In campo, ciò che faceva era incredibile”, ha aggiunto, incapsulando l’essenza di un giocatore che per molti napoletani è considerato un vero e proprio santo. Per Bennato, il suo ricordo di Maradona è ancora vivo e vibrante, con riferimenti anche a Sivori, un altro grande del calcio, che ha riconosciuto l’unicità di Maradona: “Non ho mai visto uno come lui”.

Il cantautore partenopeo ha sottolineato come Maradona abbia non solo brillato per le sue performance sportive, ma abbia anche dimostrato una generosità umana che ha colpito tutti, distribuendo denaro ai camerieri e mostrando una certa diffidenza nei confronti dei potenti. Questo aspetto umano di Maradona ha contribuito a solidificare il legame profondo tra il calciatore e la città di Napoli.

I talenti del Napoli: le nuove stelle del calcio

Passando al presente, Bennato ha espresso il suo apprezzamento per alcuni dei talenti che attualmente si esibiscono nella squadra del Napoli. Quando gli è stato chiesto chi fosse il giocatore che lo colpiva di più, il cantautore ha menzionato Dimarco, rilevando come il suo “sinistro” possa essere considerato quasi magico. “Vale tutta l’Inter”, ha commentato Bennato, sottolineando l’importanza e il peso che il giocatore porta con sé.

In aggiunta a Dimarco, Bennato ha elogiato altri due calciatori, Lobotka e Politano, riconoscendo in loro una qualità speciale che affascina non solo i tifosi ma anche chi ama il gioco. Lobotka, in particolare, è descritto come un giocatore “magico”, capace di incantare con il suo stile e le sue giocate, rendendolo un elemento chiave per il Napoli. Anche McTominay ha trovato un posto nei suoi elogi, riflettendo la vivace attitudine del cantautore verso la nuova generazione di calciatori.

Spalletti e Conte: i maestri del calcio moderno

Infine, Bennato ha avuto parole di rispetto per i due allenatori che hanno avuto un impatto significativo nel calcio contemporaneo: Luciano Spalletti e Antonio Conte. Sebbene Bennato affermi di non conoscere personalmente Conte, riconosce il talento di entrambi nel capire i loro giocatori e nella loro capacità di gestire il gruppo. “Una dote li accomuna: capiscono gli altri e sanno come prenderli”, ha spiegato, evidenziando il valore della comunicazione e dell’empatia nel mondo del calcio.

La capacità di un allenatore di comprendere le dinamiche interne di una squadra è fondamentale, e Bennato sembra apprezzare quanto queste attitudini siano cruciali nel lavoro di Spalletti e Conte. Mentre il Napoli continua a brillare sul campo, l’arte e la passione di Bennato rimangono fedeli alla città, sottolineando l’unione tra musica e sport che caratterizza Napoli. La riflessione di questo artista, che ha visto la sua città cambiare e adattarsi, offre uno sguardo unico su come il calcio sia intrinsecamente legato all’identità napoletana.

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Filippo Grimaldi