Nella lotta contro la tossicodipendenza, il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha presentato i dati relativi all’attività del Nucleo Operativo Tossicodipendenze della Prefettura. Questi risultati offrono un quadro dettagliato della gestione dei procedimenti sanzionatori legati all’uso personale di sostanze stupefacenti e psicotrope nel primo semestre del 2024. Con un approccio che unisce repressione e prevenzione, le autorità cercano di combattere una problematica sociale complessa e crescente.
Dal bilancio del lavoro svolto, emergono numeri significativi: sono stati ricevuti 2.284 verbali di contestazione da parte degli organi accertatori, cifra che evidenzia un impegno costante nel monitoraggio delle violazioni. Tra queste, 1.418 segnalazioni riguardano soggetti non precedentemente segnalati, mentre 866 si riferiscono a individui già noti alle autorità per precedenti violazioni. La tipologia delle sostanze coinvolte nelle segnalazioni è molto variegata, con 214 per cocaina, 68 per crack, 30 per eroina e un numero notevolmente più alto, pari a 1.951, per cannabinoidi. Questi dati rimarcano il predominio dell’uso di marijuana rispetto ad altre sostanze.
In risposta a questa situazione, la Prefettura ha intrapreso una serie di azioni significative. Sono state adottate 2.896 ordinanze di convocazione a colloquio, con la realizzazione di ben 1.384 incontri face to face. Inoltre, 748 ammonizioni sono state emesse, evidenziando la necessità di intervenire in modo diretto e immediato. Sono stati emessi anche 1.152 provvedimenti sanzionatori di sospensione della patente di guida, come parte di un piano che include anche la revoca di 157 procedimenti a seguito di esiti favorevoli di programmi terapeutici. La Prefettura ha inoltre archiviato 165 procedimenti a causa della minore età o dell’irreperibilità degli individui segnalati.
L’impegno della Prefettura non si limita a misure di repressione; è evidente la volontà di instaurare un approccio sistematico, coinvolgendo diversi attori sociali e istituzionali sul territorio. Gli incontri svolti il 13 luglio hanno infatti rappresentato un momento cruciale per definire un percorso operativo, con la partecipazione di rappresentanti del Comune di Napoli, del direttore Scolastico regionale, del direttore dell’ASL Napoli 1 e delle Forze dell’Ordine.
Uno degli aspetti focali delle strategie concordate riguarda la sensibilizzazione dei giovani e giovanissimi, target particolarmente vulnerabile rispetto alle tendenze all’uso di sostanze stupefacenti. Verranno adottati interventi mirati di prevenzione, pensati per contrastare l’errata convinzione che l’uso di droghe possa considerarsi un’azione inoffensiva. È prevista la realizzazione di un progetto info-formativo a partire dall’anno scolastico 2024-2025, basato su dati di geolocalizzazione per individuare le aree più colpite dai reati legati alle droghe.
L’iniziativa punta a sviluppare modelli attitudinali positivi, cercando di valorizzare le risorse che ogni persona possiede. L’obiettivo è quello di coinvolgere direttamente i potenziali assuntori, utilizzando un linguaggio adeguato che riesca a entrare in sintonia con le loro esperienze e emozioni.
La tossicodipendenza rappresenta un fenomeno complesso e in continua evoluzione, richiedendo un intervento coordinato e integrato da parte delle istituzioni. La Prefettura di Napoli, consapevole di questa necessità, sta implementando strategie che vanno oltre la mera repressione, con l’intento di ridurre i rischi e promuovere stili di vita sani tra i giovani.
Il coinvolgimento della comunità è essenziale per il successo delle iniziative messe in campo. Una rete di collaborazione tra le diverse istituzioni, le scuole e le famiglie è fondamentale per garantire che l’informazione e la prevenzione giungano efficacemente ai ragazzi. La Prefettura intende anche incentivare attività di formazione per gli operatori del settore, aumentando la loro sensibilità rispetto alle problematiche legate all’uso di sostanze.
Queste azioni potrebbero contribuire a un cambiamento culturale significativo che, nel lungo termine, potrebbe portare a una diminuzione dei casi di tossicodipendenza e a una vita migliore per i giovani napoletani.