Emanuele Belardi analizza il ruolo del portiere e la pressione, in un’intervista esclusiva a Radio Goal

Emanuele Belardi analizza il ruolo del portiere e la pressione, in un'intervista esclusiva a Radio Goal - Ilvaporetto.com

L’ex calciatore Emanuele Belardi ha rilasciato un’intervista a Radio Goal, in onda su Kiss Kiss Napoli, dove ha discusso delle sfide e delle dinamiche che un portiere deve affrontare, con particolare attenzione ai suoi ex compagni e alle giovani promesse del calcio italiano. La conversazione si è concentrata sulla pressione dei grandi palcoscenici e sulla gestione delle aspettative, offrendo un punto di vista interessante e informato sulle peculiarità del ruolo.

Il difficile compito del portiere

Entrare a freddo in una partita

Belardi ha esordito affrontando la complessità di subentrare in una partita come portiere. “Entrare a freddo per un portiere non è mai facile”, ha affermato, evidenziando che l’assenza della pressione del prepartita può non compensare le sfide del cambiare in corsa. Il ruolo del dodicesimo, ovvero del portiere di riserva, è particolarmente complesso, poiché implica frequentemente la sostituzione di un titolare di alto livello. Nel suo caso, quando era alla JUVENTUS, il compito di sostituire GIANNI BUFFON si rivelava un’ardua sfida, tanto che Belardi ha scherzato sul fatto che il campione bianconero non commettesse mai errori in fase di costruzione del gioco.

Il portiere si trova quindi a dover gestire non solo il proprio stato d’animo, ma anche le aspettative dei compagni e dei tifosi. “Fare il numero 12 non è una passeggiata”, ha ribadito, sottintendendo le difficoltà legate al dover mantenere alto il livello di preparazione e competitività, senza avere il ritmo di gioco che spetta ai titolari.

La pressione di giocare in squadre diverse

Belardi ha poi condiviso la sua esperienza personale, sottolineando che, in alcune circostanze, il gioco alla REGGINA gli pareva più impegnativo rispetto al tempo trascorso alla JUVENTUS. “Alla Juve avevo compagni molto più forti”, ha spiegato, rimarcando che il livello di gioco e la qualità della rosa influenzano notevolmente l’approccio di un portiere. In una squadra stellare, l’influenza di una buona difesa può alleviare la pressione su un portiere, mentre in una squadra di medio livello, il portiere potrebbe essere esposto a maggiori rischi e responsabilità.

L’analisi dei portieri attuali

La gestione degli errori e la personalità

Belardi ha esaminato l’atteggiamento dei giovani portieri, concentrandosi in particolare su ALEX MERET, attuale estremo difensore del Napoli. “Meret ha reagito in maniera concreta a diverse situazioni”, ha notato, lodando la sua capacità di affrontare la pressione di giocare in una piazza esigente come Napoli. La personalità è un fattore cruciale che determina il successo di un portiere; la reazione agli errori può essere decisiva nel percorso di carriera di un giocatore.

Belardi ha poi mostrato interesse verso il giovane portiere SAMuele CAPRILE, a cui ha dedicato parole di incoraggiamento: “Caprile ha una buona personalità”. Tuttavia, ha avvertito che la sicurezza eccessiva può portare a errori, ed è fondamentale che i giovani si preparino mentalmente a gestire situazioni di alta intensità senza scivolare in insicurezze.

Il messaggio di Belardi è chiaro: la via per diventare un portiere di successo è lastricata di sfide e responsabilità, ma la giusta personalità e la capacità di reagire agli imprevisti possono fare la differenza. Le sue osservazioni offrono uno sguardo prezioso nel mondo del calcio moderno e nelle pressioni che gravano su coloro che difendono la porta.

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