Emanuele Filiberto di Savoia, erede della storica dinastia italiana, ha recentemente preso in carico la squadra di calcio Savoia, impegnandosi in un progetto ambizioso volto a combattere l’influenza della criminalità organizzata nel territorio di Torre Annunziata. Con una chiara volontà di riscatto, Filiberto sta guidando un’iniziativa che mira a offrire ai giovani, anche quelli con legami familiari difficili, la possibilità di intraprendere un percorso di legalità attraverso lo sport.
La squadra di calcio Savoia, simbolo sportivo di Torre Annunziata, ha attraversato momenti complessi a causa delle estorsioni operate dal clan Gionta. Emanuele Filiberto di Savoia ha sottolineato l’importanza del suo intervento: “La nostra missione è stata quella di salvare il Savoia e il nome di Torre Annunziata da queste ingerenze. Non permetteremo a nessuno di avvicinarsi alla nostra società né vogliamo che si ripetano episodi come quelli già vissuti.” L’erede dei Savoia ha visitato recentemente Torre Annunziata in occasione della festa della Madonna della Neve, dove ha avuto l’opportunità di incontrare molti giovani, alcuni dei quali figli o nipoti di boss della camorra.
Filiberto si sente orgoglioso del progetto della sua Academy, che accoglie ragazzi con storie familiari complicate. “Non ho mai avuto paura,” ha ribadito in un’intervista, esprimendo comunque la consapevolezza della precarietà della situazione. La missione del Savoia Calcio, per Filiberto, non si limita a garantire un ambiente calcistico sano: “Vogliamo creare un esempio di legalità e amore per il territorio. Attraverso il nostro operato, rispondiamo a chi ci chiama illusi con i fatti, lavorando con 340 giovani che si esprimono altrove rispetto alle strade,” ha chiarito.
Il fenomeno delle baby gang e la crescente violenza tra i giovani rappresentano una sfida per la comunità di Torre Annunziata. In questo contesto, l’Academy del Savoia si propone come un’alternativa valida per sottrarre i giovani dall’influenza della criminalità. La priorità del progetto è quella di fornire un ambiente di crescita e supporto, creando una “base operativa solida e legale” per chi desidera allontanarsi dai circuiti deviati. “Se le famiglie non riescono a farlo, ci prendiamo noi la responsabilità,” ha affermato Filiberto.
Da dicembre 2022, il Savoia Calcio sta lavorando per ridefinire la propria immagine e liberarsi dal fardello del passato associato alla camorra. Filiberto ha ribadito l’importanza del supporto delle forze dell’ordine e della giustizia per contrastare eventuali ripercussioni negative. “Il nostro obiettivo è proseguire nel nostro lavoro per un calcio pulito, perché certe cose non devono più accadere. Se ci saranno ulteriori problematiche, è fondamentale denunciare e agire,” ha dichiarato. Il Savoia, quindi, non è solo un club calcistico, ma un simbolo di speranza e cambiamento per l’intera comunità.