La questione dell’assistenza agli alunni disabili a Napoli sta generando forti preoccupazioni tra i genitori. Le famiglie devono affrontare un’assenza di supporto materiali e specialistica nelle scuole, situazione che potrebbe costringere molti a rinunciare all’istruzione dei propri figli. Questa problematica coinvolge tanto il Provveditorato agli Studi quanto il Comune di Napoli, responsabili rispettivamente della fornitura del personale e dei servizi adeguati.
La mancanza di supporto nelle scuole
Situazione attuale e implicazioni
Nel territorio napoletano, le difficoltà nel garantire l’assistenza scolastica agli alunni disabili sono emerse in modo preoccupante. Le mamme, unite nel loro disagio, hanno iniziato a mobilitarsi e a cercare risposte. Il contesto scolastico, che dovrebbe essere un ambiente di crescita e inclusione, si sta rivelando inadeguato per molti ragazzi con disabilità. Queste famiglie, in particolare, esprimono ansia e frustrazione di fronte a una situazione che colpisce i loro diritti fondamentali, tra cui quello all’istruzione.
Per molti di loro, questa assenza di assistenza non rappresenta solo un disagio temporaneo, ma il rischio reale di non poter mandare i propri figli a scuola. La testimonianza di Imma, madre di una ragazza con sindrome di Down, illustra chiaramente questa realtà. “Senza il supporto necessario, la vita scolastica della mia bambina è compromessa e la sua autonomia è messa a rischio.” Situazioni simili sono condivise da altre mamme, come Rosella, che si trova a dover prendere decisioni difficili riguardo all’educazione del figlio autistico non verbale. “Lo spettro dell’abbandono scolastico è una realtà che molte famiglie temono.”
Casi vissuti e testimonianze
Oltre alle considerevoli difficoltà burocratiche e organizzative che impediscono un’assistenza adeguata, le famiglie raccontano le esperienze quotidiane dei loro figli, evidenziando quanto sia cruciale il supporto specialistico. Tina, che ha un figlio celiaco, riferisce che il ragazzo è particolarmente sensibile ai cambiamenti nel suo ambiente scolastico e sta vivendo un forte disagio emotivo a causa dell’attuale insufficienza di assistente. Queste situazioni non si limitano a essere dei disagi, ma avviano un ciclo di sfide quotidiane che impattano anche sul lavoro e sulla vita familiare di questi genitori.
Maria, un’altra mamma, ha dovuto rinunciare al lavoro per sostenere suo figlio, evidenziando che l’assenza di assistenza scolastica sta influenzando negativamente non solo il diritto all’istruzione dei bambini, ma anche la vita di chi si prende cura di loro. “Per molte famiglie, questo rappresenta un cambiamento drammatico e, spesso, offline, nel quale si vede violato non solo il diritto all’istruzione dei figli disabili, ma si prospettano anche vulnerabilità economiche e sociali crescenti.”
Le responsabilità istituzionali
Divisione dei compiti tra Stato e Comune
L’emergenza in atto ha messo in evidenza le responsabilità sia del Provveditorato agli Studi sia del Comune di Napoli nella gestione dei servizi di assistenza per gli alunni con disabilità. Massimo Cilenti, presidente della commissione Politiche sociali del Comune, ha sottolineato che fino allo scorso anno, il servizio era garantito da un team di 219 lavoratori di Napoli Servizi, che avevano la responsabilità di fornire assistenza e supporto. Tuttavia, a seguito di una nota del prefetto, la gestione di tali servizi è stata riorganizzata, portando alla sospensione della Napoli Servizi.
La nuova gestione ha comportato il lancio di un nuovo bando per la selezione di operatori, ma i tempi non sono stati rispettati, lasciando in una situazione di limbo circa mille bambini senza il supporto necessario per affrontare il percorso scolastico. Ciò ha sollevato forti preoccupazioni sulla qualità e sulla continuità dei servizi offerti, specialmente in una fase dell’anno scolastico in cui le attività didattiche e di integrazione sono fondamentali per il benessere degli alunni disabili.
Conseguenze per le famiglie e per i bambini
Questa emergenza non tocca solo il presente, ma avrà probabilmente ripercussioni a lungo termine sulla vita degli alunni disabili. La mancanza di un’assistenza regolare può contribuire a un deterioramento delle capacità sociali e cognitive di questi ragazzi, impedendo una piena integrazione nel contesto scolastico e sociale. “È un fatto preoccupante quando i diritti fondamentali, come quello all’istruzione, non vengono mantenuti da chi è preposto a garantirli.”
Le famiglie, preoccupate e unite nella loro richiesta di azione immediata, hanno posto l’accento sulla necessità che le istituzioni si facciano carico della responsabilità e forniscano una soluzione duratura e concreta per i bambini con disabilità. La mobilitazione delle mamme, insieme alle pressioni delle istituzioni, potrebbe rivelarsi un passo fondamentale verso il ripristino dei diritti civili di questi ragazzi, affinché possano finalmente tornare a vivere la loro esperienza scolastica in modo sereno e sicuro.