La siccità che sta colpendo la Sicilia e la Sardegna ha spinto gli albergatori a fare i conti con una grave emergenza idrica. Questa situazione ricorda gli anni Ottanta, quando la costa era rifornita con autobotti a causa della scarsità d’acqua. La mancanza di interventi da parte dello Stato e le infrastrutture obsolete stanno creando disagi significativi per la vita di tutti. Gli albergatori stanno cercando soluzioni per non restare senza acqua, affrontando costi extra e cercando di agire in anticipo.
In località come Budoni e San Teodoro, la situazione è critica e si stanno adottando misure urgenti. Giovanni Sanna, imprenditore del gruppo “Studiovacanze”, ha investito nell’acquisto di due desalinizzatori per fronteggiare la siccità. Questo progetto punta a garantire un approvvigionamento idrico rapido e affidabile, evitando di dipendere dalle autobotti il cui prezzo è instabile. La popolazione di Budoni e San Teodoro passa da 5mila e 3mila residenti in inverno a 50mila persone tra seconde case e villeggianti in estate.
La provincia di Agrigento in Sicilia è gravemente colpita dall’emergenza idrica, con invasi vuoti e la mancanza di un desalinizzatore funzionante da dieci anni. Il presidente di Federalberghi Agrigento, Francesco Picarella, ha sollevato l’allarme e chiesto soluzioni immediate nel confronto con i partiti politici. L’installazione di un desalinizzatore è una delle richieste principali per garantire riserve d’acqua adeguate a sostenere l’industria turistica, fondamentale per l’economia locale. Sono necessari interventi immediati per affrontare un problema che perdura da anni, con perdite idriche significative dovute a un’impiantistica obsoleta e inefficiente.
Mentre l’emergenza idrica attanaglia la Sicilia e la Sardegna, la situazione in Puglia sembra essere più stabile. Il presidente di Federalberghi Bari, Francesco Caizzi, sottolinea che non ci sono problemi di approvvigionamento di acqua potabile, ma è necessario lavorare per migliorare l’efficienza idrica. La Puglia, insieme ad altre regioni come Liguria, Friuli e Marche, rientra tra le zone ad alto stress idrico secondo uno studio di The European House – Ambrosetti. I costi aggiuntivi legati all’acquisto di acqua potabile rappresentano una sfida per gli operatori del settore, con prezzi che possono variare notevolmente a seconda della regione e della tipologia di fornitura.
L’acquisto di acqua potabile tramite autobotti o desalinizzatori comporta costi significativi per gli albergatori e le strutture ricettive. I prezzi del servizio di approvvigionamento idrico variano ampiamente, a seconda della zona geografica e della modalità di trattamento dell’acqua. Gli operatori del settore si trovano a dover fare i conti con una spesa aggiuntiva non trascurabile, aggravata dal costo dell’energia necessaria per il trattamento dell’acqua. In un contesto di emergenza idrica, l’elevato consumo energetico rappresenta un ulteriore fattore di preoccupazione per le imprese che devono fronteggiare la crisi idrica.