La situazione nel carcere di Poggioreale, il più affollato d’Europa, resta critica con frequenti episodi di tensione e violenza. Le segnalazioni dei sindacati evidenziano un aumento delle aggressioni agli agenti penitenziari, risse tra detenuti e atti autolesionistici, aggiungendo un allarmante livello di pericolo e instabilità nella struttura. Questo articolo analizza gli eventi recenti che hanno scosso l’istituto e il contesto più ampio in cui si inserisce questa realtà.
Incendi e proteste nel reparto Avellino
L’incendio di un materasso
Nel pomeriggio di una giornata recente, un detenuto del reparto Avellino di Poggioreale ha dato vita a un episodio drammatico, incendiando un materasso. Come riportato da Tiziana Guacci, segretario regionale per la Campania del Sappe , il detento, italiano e in carcere per reati associabili all’articolo 416 bis, ha inizialmente rifiutato una visita medica programmata. Tuttavia, successivamente ha cercato di accedervi, scoprendo che era stata già annullata. Nel pomeriggio, ha allertato il personale dicendo di sentirsi male, provocando poi il caos.
Il momento di tensione ha visto il personale penitenziario impegnato ad aprire le porte per consentire al detenuto di accedere al pronto soccorso, quando si sono scatenate le proteste da parte di altri detenuti. Sono emersi episodi di violenza sotto forma di battitura, una forma tradizionale di protesta in carcere che implica il rumore e il battito di oggetti contro le sbarre. La situazione è degenerata fino all’incendio, obbligando le autorità a evacuare tutti i detenuti dei piani interessati.
L’evacuazione e le conseguenze
Il fumo dell’incendio ha costretto le autorità a condurre un’evacuazione generale dei detenuti del primo e secondo piano, dirigendoli verso le aree destinate al passeggio. Le conseguenze non sono state lievi, infatti, gran parte dei detenuti è stata refertata per le conseguenze in seguito all’evacuazione. Questo episodio ha messo in luce le drammatiche condizioni di sovraffollamento del carcere, già evidenziate da Guacci, con un numero attuale di 2.056 detenuti, in netta contraddizione con la capienza dell’istituto.
Criticità strutturali e mediazione istituzionale
Intervento dei vigili del fuoco
Nell’emergenza, sono stati coinvolti anche i vigili del fuoco per sedare le fiamme e limitare l’estensione dell’incendio. La situazione in carcere è fonte di preoccupazione per i sindacati, che da tempo richiedono misure appropriate e la considerazione delle criticità che caratterizzano le strutture penitenziarie campane. La mancanza di un piano chiaro per gestire la varietà di tipologie di detenuti è un punto dolente, con detenuti violenti e situazioni di estrema difficoltà.
Leo Beneduci, rappresentante dell’Osapp, ha sottolineato l’inefficacia degli interventi previsti e la necessità di strategie più efficaci per affrontare la violenza e la tensione all’interno del carcere. Le statistiche parlano chiaro: aggressioni, ferimenti e atti di autolesionismo sono diventati purtroppo all’ordine del giorno nel quotidiano di Poggioreale.
Visita della parlamentare Annarita Patriarca
In un contesto tanto critico, la deputata Annarita Patriarca di Forza Italia ha visitato il carcere, fornendo un’analisi diretta sulle condizioni di detenzione. Durante la visita al reparto, ha portato alla luce i dati allarmanti: su una capienza teorica di 1.600 posti, ci sono attualmente 2.056 detenuti, con molte celle che ospitano fino a nove persone. Quasi il 50% dei reclusi è in custodia cautelare, evidenziando il sovraffollamento estremo.
Patriarca ha ribadito l’importanza di un’intesa che tenga conto non solo della sicurezza ma anche della dignità umana dei detenuti. Le strutture penitenziarie italiane affrontano sfide complesse, che richiedono un intervento urgente e mirato. La politica è chiamata a rispondere concretamente, ponendo in atto un piano strategico per affrontare questa emergenza.
La questione della tossicodipendenza e l’impatto sulle strutture
Detenuti tossicodipendenti e servizi sanitari
Un aspetto cruciale da tenere in considerazione è la questione dei detenuti tossicodipendenti, che rappresentano un tema significativo nel contesto del carcere di Poggioreale. Attualmente, circa 250 dei 600 detenuti della struttura sono sotto trattamento per tossicodipendenza. Questa situazione pone un’ulteriore pressione sui già stressati servizi sanitari disponibili all’interno della struttura, che faticano a fornire un adeguato supporto a questa popolazione vulnerabile.
Patriarca ha sottolineato che questi dati rappresentano una delle sfide principali per il nuovo Decreto Legge sulle carceri, recentemente approvato, il quale mira a decongestionare i padiglioni e migliorare le condizioni di vita dei reclusi. Il sovraffollamento delle strutture è un problema di rilevanza nazionale, che richiede un’attenzione immediata da parte delle istituzioni e dell’organo legislativo.
In un contesto così complesso, emerge a gran voce la necessità di un intervento coordinato che possa garantirci una gestione efficace delle strutture penitenziarie e una risposta adeguata alle esigenze dei detenuti, promuovendo un percorso di reintegrazione e umanizzazione del sistema penitenziario.